Dopo l’opera donata all’Ospedale di Legnano, l’artista legnanese Roberto Bombassei ha realizzato e donato una nuova creazione, intitolata “Fons vitae caritas”, alla Fondazione Sant’Erasmo. Un gesto che unisce arte, spiritualità e attenzione al sociale, dando forma a un messaggio profondo e universale.

«Fons vitae caritas, l’amore è la fonte della vita: è questo il tema centrale della mia opera», spiega Bombassei. L’espressione latina può essere tradotta come “la carità è fonte di vita” e, pur non essendo una citazione biblica letterale, sintetizza in modo efficace un’idea centrale del pensiero cristiano: l’amore, inteso come caritas, è il principio vitale da cui scaturiscono l’esistenza autentica, la comunione tra gli uomini e il rapporto con Dio.

Il legame dell’artista con la Fondazione Sant’Erasmo affonda le radici nella sua storia personale e familiare. «Sono legato alla fondazione grazie a mia mamma, Rosangela, che ha prestato servizio per tantissimi anni e, negli ultimi trent’anni, ha collaborato in modo costante con loro», racconta l’artista.Un rapporto che diventa anche invito alla comunità legnanese. «L’Ospizio Sant’Erasmo rappresenta un’eccellenza da oltre 700 anni in Italia e merita di essere visitato, vissuto e sostenuto costantemente dalla nostra comunità, a partire soprattutto dalle giovani generazioni, che possono portare con sé nel futuro un importante bagaglio emotivo ed esperienziale».
A concludere è ancora il poliedrico artista legnanese, che tra magia, scrittura e arte porta avanti una visione del mondo fortemente legata ai valori umani e sociali: «Il significato di fons vitae caritas è dunque sia teologico sia esistenziale. La carità non è solo un sentimento, ma una forza generativa: dà vita alle relazioni, rinnova la società e rende feconda l’azione morale. Come una fonte che non trattiene l’acqua per sé ma la fa scorrere, la carità autentica si esprime nel dono e nella cura dell’altro. Vivere nella carità significa attingere continuamente a una sorgente di vita che non si esaurisce, capace di trasformare l’individuo e la comunità».