Sciopero generale del 12 dicembre: anche il mondo della scuola di Legnano si mobilita con la Flc Cgil
Tra le principali motivazioni dello sciopero: l’aumento di salari e pensioni, la lotta alla precarietà (oltre 200mila i precari nella scuola), una riforma fiscale equa e progressiva
Lo sciopero generale indetto dalla Cgil per martedì 12 dicembre coinvolgerà anche il mondo della scuola del territorio di Legnano. Ad annunciare l’adesione è il sindacalista Pippo Frisone della Flc Cgil Legnano: «Potrà sembrare strano ma lo sciopero è uno di quegli anticorpi che la stessa Costituzione ha previsto all’articolo 40, come diritto a tutela dei diritti e degli interessi dei lavoratori e dei cittadini. Uno strumento di democrazia, messo in campo dal maggior sindacato italiano per stanare il Governo, all’ultimo miglio, sulla legge di bilancio e cercare di modificarla». La data non è casuale: il 12 dicembre è anche l’anniversario della strage di piazza Fontana, un evento che ha segnato profondamente la storia repubblicana. «Il 12 dicembre è anche il giorno della strage di Piazza Fontana, che causò la morte di 17 persone e 88 feriti – afferma Frisone -. L’attentato più grave dal dopoguerra, l’inizio di tutte le stragi che seguirono, dalla strategia della tensione agli anni di piombo. Oggi siamo lontani da quel periodo buio e in una democrazia matura come la nostra, anche se un po’ acciaccata, esistono per fortuna gli anticorpi che ancora la difendono».
La Flc Cgil si unisce alla mobilitazione nazionale contro una legge di bilancio ritenuta “ingiusta”, con rivendicazioni che toccano scuola, università, ricerca, pubblico impiego e settori privati. Secondo il sindacato, la manovra del Governo non affronta i problemi reali del Paese e lascia senza risposta milioni di cittadini in difficoltà. «Scioperare il 12 dicembre – sottolinea Frisone – significa anche dare voce agli oltre 3 milioni di lavoratori in povertà e agli 8,5 milioni a rischio povertà o esclusione sociale, che spesso rinunciano a curarsi perché non ce la fanno ad arrivare a fine mese. Si è sempre più poveri anche lavorando». Tra le principali motivazioni dello sciopero: l’aumento di salari e pensioni, la lotta alla precarietà (oltre 200mila i precari nella scuola), una riforma fiscale equa e progressiva, la difesa della contrattazione nazionale, investimenti in sanità e istruzione, il no all’innalzamento dell’età pensionabile, la restituzione del fiscal drag e il no al riarmo. «Con questo 12 dicembre – conclude Frisone – si vuole mandare al Governo un segnale forte di svolta e cambiamento, che metta al centro, una volta per tutte, la dignità del lavoro e di chi lavora, nel rispetto dei valori della nostra Costituzione. Contrariamente a quanto avvenne 56 anni fa a piazza Fontana, con questo 12 dicembre si vuole mandare al Governo un segnale forte di svolta e cambiamento che mettesse al centro, una volta per tutte, la dignità del lavoro e di chi lavora, nel rispetto dei valori della nostra Costituzione che volle una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Scioperare il 12 dicembre significa andare contro questa legge di bilancio ingiusta che non affronta i problemi reali del Paese, il 12 dicembre, sciopera anche tu».
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