Chirurgia robotica in sala operatoria agli Ospedali di Legnano e Magenta: già effettuati oltre 50 interventi
Il sistema robotico avanzato per la chirurgia mininvasiva è stato inserito all'ASST Ovest Milanese nell'ambito del programma regionale di innovazione tecnologica
Le sale operatorie dell’ASST Ovest Milanese entrano nell’era della chirurgia robotica. Sono già 53 gli interventi di questo tipo effettuati dalle équipes dell’Ospedale di Legnano e dell’Ospedale di Magenta dall’introduzione di Da Vinci XI, sistema robotico avanzato per la chirurgia mininvasiva inserito nell’ambito del programma regionale di innovazione tecnologica.
«Si tratta di un passaggio strategico – sottolinea il direttore generale dell’ASST Ovest Milanese Francesco Laurelli – che coniuga innovazione, qualità di cura e attrattività per professionisti e pazienti. Ad oggi, nella sede di Legnano, sono già stati eseguiti 53 interventi di chirurgia robotica, effettuati sia dall’équipe chirurgica dell’Ospedale di Legnano che da quella dell’Ospedale di Magenta, a conferma di un avvio rapido e concreto del programma operatorio con il nuovo sistema».

«La nostra ASST – spiega il direttore amministrativo Maria Luigia Barone – ha individuato nella chirurgia robotica un tassello fondamentale di una più ampia strategia di innovazione, che comprende anche lo sviluppo di ulteriori tecniche avanzate e l’integrazione progressiva di sistemi di intelligenza artificiale a supporto dei processi clinico-assistenziali, in un contesto caratterizzato sempre da valori etici, sicurezza e sostenibilità».
L’introduzione del robot Da Vinci XI, approvata da Regione Lombardia, ha richiesto un percorso strutturato di formazione e addestramento non solo per i chirurghi, ma per tutte le figure che ruotano attorno alla sala operatoria – anestesisti, infermieri di sala, strumentisti, personale della centrale di sterilizzazione e dei servizi tecnici e informatici -, perché la gestione di una piattaforma robotica implica anche protocolli dedicati di sterilizzazione degli strumenti e una riorganizzazione complessiva dei flussi di lavoro.
«La chirurgia robotica rappresenta una grossa opportunità per la nostra azienda – aggiunge il direttore sanitario Valentino Lembo -. È un investimento importante in innovazione che motiva i chirurghi e tutti i professionisti coinvolti e che porta benefici reali ai pazienti, sia sul piano tecnico sia sugli esiti clinici. È un processo a 360 gradi che coinvolge tanti professionisti e che ha come obiettivo finale qualità e sicurezza per il paziente, che rimane sempre al centro del nostro agire».

Il sistema può essere utilizzato in diverse specialità: chirurgia generale, urologia, ginecologia, chirurgia toracica, chirurgia pediatrica, con potenziali applicazioni su un’ampia gamma di patologie. I vantaggi per i pazienti includono, tra gli altri, minore dolore post-operatorio, riduzione delle perdite ematiche, degenza più breve e recupero funzionale più rapido.
«La chirurgia robotica – spiega il dott. Gianandrea Baldazzi, direttore del Dipartimento Chirurgico dell’ASST Ovest Milanese – non è una chirurgia “automatica”. Il termine robot può trarre in inganno. Non esiste nessun intervento eseguito in autonomia dalla macchina. Il robot Da Vinci XI è una sofisticata tecnologia interamente governata, in tempo reale, dalle mani del chirurgo. La piattaforma aumenta la performance chirurgica in termini di precisione, accuratezza e delicatezza, ma lo strumento resta sempre al servizio del medico e del paziente».
«Il programma di chirurgia robotica è il risultato di un lavoro lungo e condiviso con la direzione e con tutte le strutture coinvolte – conclude il dott. Camillo Bertoglio, direttore della Chirurgia Generale di Magenta -. Ora il nostro impegno sarà utilizzare al meglio questa tecnologia, sapendo che il vero valore aggiunto resterà sempre la competenza del chirurgo e delle équipe».










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