Dal passato l’energia del futuro, LTC Group acquisisce due stabilimenti Tosi a Legnano
L'azienda di San Giorgio su Legnano leader nella produzione di nuclei per trasformatori elettrici, ha completato l’acquisto di 75mila metri quadri all'interno della Franco Tosi Meccanica: "Rafforzeremo la capacità produttiva"
La LTC Group di San Giorgio su Legnano, leader nella produzione di nuclei per trasformatori elettrici, ufficializza l’acquisto di due storici stabilimenti appartenuti a Franco Tosi Meccanica, azienda simbolo della tradizione meccanica legnanese. Due lotti, due pezzi di storia industriale: il primo con 15.000 metri quadrati coperti; il secondo con altri 15.000 e un terreno annesso di 45.000 metri quadrati. L’iter di acquisizione è stato completato nel mese di ottobre e rappresenta un ulteriore passo per LTC nella trasformazione da impresa familiare radicata sul territorio a gruppo globale, «capace di crescere a Dubai, a Taiwan, in Canada, e allo stesso tempo di continuare a investire nella propria città d’origine». Per l’azienda di San Giorgio gli spazi della Franco Tosi, vuoti da decenni, sono già oggi il futuro: «Un’occasione – spiegano da LTC – per continuare a crescere e rispondere a una domanda che aumenta, dentro un mercato dell’energia sempre più strategico e competitivo». «Per seguire la crescita dei nostri clienti – dicono – dobbiamo crescere anche noi». I capannoni si trovano nell’area della ex carpenteria, con ingresso da via XX Settembre.
Lo spazio servirà per tutto: dallo stoccaggio delle materie prime all’installazione di nuove macchine di taglio per lamierino magnetico, oltre che per organizzare meglio i flussi produttivi. «In un’area come quella di Legnano, dove i metri quadrati industriali liberi sono rari, ogni occasione va colta», dichiara il gruppo che nel compiere questa scelta ha guardato anche alla sostenibilità: «Invece di costruire da zero – spiegano -, abbiamo deciso di rigenerare edifici già esistenti, dotati di infrastrutture come carroponti ad alta portata, riducendo l’impatto ambientale e i tempi di realizzazione. Gli investimenti saranno importanti, ma fanno parte di una strategia precisa: crescere senza interrompere — anzi, rafforzando — la nostra identità locale».
Una strategia globale che parte da casa

Nel settore dei trasformatori, la capacità produttiva è ormai una delle chiavi per restare competitivi. I grandi player internazionali dell’energia — utility, operatori delle rinnovabili, costruttori di infrastrutture — stanno correndo per rispondere alla domanda di nuovi impianti e di reti sempre più efficienti.
È un mercato in pieno fermento, in cui continuità di fornitura, qualità e rapidità delle consegne sono diventati un vantaggio strategico: «I due nuovi stabilimenti di Legnano – sottolinea LTC – serviranno proprio a questo: rafforzare la capacità produttiva complessiva del gruppo, integrandosi con le attività già operative in Italia e all’estero.
Non si tratta solo di più spazio, ma di una piattaforma su cui costruire la prossima fase di crescita globale».
Oggi LTC conta oltre mille dipendenti e quattro sedi nel mondo, con una presenza diretta in Europa, Medio Oriente, Asia e Nord America. «Questi nuovi spazi ci permettono di aumentare la capacità globale e di continuare a investire in processi più efficienti – spiegano dall’azienda -. Un passo che si affianca ai progetti greenfield già avviati, senza sostituirli: l’obiettivo è aggiungere, non spostare».
La continuità di un’eredità familiare

Come raccontato da Legnanonews nel libro “Dovunque è Legnano”, dentro LTC convivono più generazioni. È un’azienda che cresce, ma non dimentica le proprie origini: quelle di Michele Bertelli, il fondatore che nel 1957 avviò un’attività destinata a diventare una delle realtà di riferimento nel settore dei trasformatori. Di seguito la storia della LTC
LTC Group, un cuore magnetico che spinge la rivoluzione elettrica
L’attenzione resta concentrata sui giovani: in LTC, infatti, l’età media è di 33 anni, frutto anche della collaborazione costante con università e scuole tecniche, che alimentano un flusso continuo di competenze e nuove idee: «Ogni nuovo stabilimento, ogni nuovo progetto, in Italia come in Canada, a Dubai o Taiwan, è parte di un disegno coerente: quello di portare energia, nel senso più ampio del termine, dentro e fuori le proprie fabbriche», conclude il gruppo.
All’interno della ex Franco Tosi restano ora in vendita l’ex Dopolavoro e il comparto sud.
La ex Franco Tosi ci riprova. Tornano in vendita l’ex Dopolavoro e il comparto sud









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