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Sciopero generale Cgil il 12 dicembre: a rischio salari, pensioni e servizi pubblici

La mobilitazione coinvolgerà anche Legnano: protesta contro la manovra del Governo

Corteo Cgil in centro a Legnano

La Cgil ha proclamato per venerdì 12 dicembre  uno sciopero generale di un’intera giornata. La mobilitazione riguarderà anche il territorio di Legnano e coinvolgerà tutti i settori pubblici e privati. L’obiettivo è contrastare la Legge di Bilancio, accusata dal sindacato di colpire lavoratori e pensionati, riducendo le risorse per welfare, sanità, istruzione e investimenti produttivi. Secondo la Cgil, negli ultimi tre anni salariati e pensionati hanno pagato oltre 25 miliardi di euro in più a causa del drenaggio fiscale, effetto della mancata indicizzazione dell’Irpef. Una perdita stimata tra i 700 e i 2.000 euro annui per chi ha redditi tra i 20.000 e i 35.000 euro, mentre rendite, flat tax e profitti restano esclusi da ogni aggravio. Tra le rivendicazioni principali dello sciopero figurano l’aumento dei salari attraverso il rinnovo dei contratti nazionali, maggiori risorse per il pubblico impiego e il rafforzamento della quattordicesima per i pensionati. Lo sciopero coinvolgerà l’intero arco della giornata lavorativa per tutti i settori pubblici e privati, inclusi appalti e servizi strumentali. Il trasporto ferroviario si fermerà dalle 00.01 alle 21.00. Il personale dei Vigili del Fuoco osserverà lo sciopero dalle 9.00 alle 13.00 per i turnisti, per l’intera giornata per il personale giornaliero. Saranno esclusi dallo sciopero i lavoratori dell’igiene ambientale, del Ministero della Giustizia, di ATAC S.p.A. e del comparto del trasporto aereo. Una manifestazione che arriva dopo la mobilitazione messa in atto dai Pensionati con Spi Cgil

Presidio SPI CGIL in centro a Legnano: “Più sanità, giustizia fiscale e diritto alla dignità nella vecchiaia”

Servizi pubblici in difficoltà: sanità, scuola, casa, sicurezza

La manovra prevede un calo progressivo del finanziamento al Servizio Sanitario Nazionale, che dovrebbe scendere sotto il 6% del PIL entro il 2028. Un livello definito “tra i più bassi degli ultimi decenni”. Il sindacato denuncia carenze strutturali nei servizi pubblici: assistenza agli anziani, diritto allo studio, edilizia popolare, trasporto pubblico, salute e sicurezza sul lavoro. A fronte di questi tagli, la Cgil segnala che le risorse per il riarmo continuano ad aumentare, anche facendo ricorso al debito pubblico. Il sindacato contesta anche le misure sulle pensioni contenute nella manovra. L’aumento dell’età pensionabile e la cancellazione di strumenti come opzione donna e le quote vengono interpretati come un irrigidimento ulteriore del sistema, che penalizzerà la quasi totalità dei lavoratori. La Cgil sottolinea inoltre l’assenza di politiche per l’occupazione giovanile: l’Italia cresce poco, l’industria arretra, e l’aumento dei posti di lavoro riguarda soprattutto gli over 50. I giovani, invece, affrontano precarietà diffusa o scelgono di emigrare.

Le proposte della Cgil e i settori coinvolti

Lo sciopero del 12 dicembre vuole aprire una vertenza generale con il Governo. Le richieste includono la neutralizzazione del fiscal drag, il rinnovo dei contratti, il blocco dell’aumento automatico dell’età pensionabile e l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia. Tra le proposte anche nuove politiche industriali e misure per la transizione ecologica, il contrasto al lavoro irregolare, un piano straordinario di assunzioni nel pubblico impiego e il potenziamento dei servizi territoriali. La Cgil sostiene che le risorse per attuare queste misure esistano, a condizione di colpire evasione, extraprofitti e grandi ricchezze. Viene inoltre ribadito il no alla corsa al riarmo, indicata come una scelta che potrebbe sottrarre fino a 1.000 miliardi di euro entro il 2035. 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Novembre 2025
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