“Spese militari o disuguaglianze?” A Olgiate Olona incontro con “In Cammino per la Pace”
Il 24 novembre alle 21, al teatro Area 101 di Olgiate Olona, in via Bellotti,12, si terrà l'incontro "Spese militari o disuguaglianze"? organizzato dal tavolo "In cammino per la Pace"
Il 24 novembre alle 21, al teatro Area 101 di Olgiate Olona, in via Bellotti,12, si terrà l’incontro “Spese militari o disuguaglianze”? organizzato dal tavolo “In cammino per la Pace”
«Questo incontro – spiegano i promotori -, organizzato dal Tavolo In Cammino per la Pace vuole stimolare e approfondire una questione importante che l’Italia, oggi, si trova a dover affrontare, investire di più nelle spese militari o nella spesa sociale? Col contributo dei relatori presenteremo una fotografia di quanto queste scelte potrebbero incidere sul futuro del nostro paese. Nel 2025, l’Italia spenderà circa 32 miliardi di euro per la difesa, con un aumento del 12,4% rispetto al 2024 e del 60% negli ultimi dieci anni. Sulla Sanità, sono previsti tagli di 1,1 miliardi nel 2025, con liste d’attesa in aumento. Sono stati ridotti i fondi per l’istruzione, università e scuola. Negli ultimi dieci anni il numero di famiglie in povertà assoluta in Italia è aumentato del 43,3%. A riportarlo è il Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale in Italia. Scelte che se non affrontate potranno avere ricadute sociali rilevanti sul i nostri territori».
Se ne parlerà con Meri Salati, dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Ambrosiana, che illustrerà il rapporto sulle povertà presentato in occasione della Giornata mondiale dei poveri, e con Franceso Vignarca, Coordinatore Rete Italiana Pace e Disarmo, che presenterà i costi relativi agli aumenti sulle spese militari nei prossimi anni. La serata sarà moderata da Fabio Pizzul, Presidente di Fondazione Ambrosianeum. Pizzul, presenterà una fotografia di come Regione Lombardia stia affrontando l’aumento delle povertà.
«Negli ultimi anni – proseguono i promotori -, l’aumento delle spese militari ha riacceso il dibattito su come gli Stati allocano le proprie risorse. In Italia, il Documento Programmatico Pluriennale 2025–2027 prevede un budget record di 31,2 miliardi di euro per la difesa, con investimenti in tecnologie avanzate come la sorveglianza satellitare e la cybersicurezza. In un momento storico segnato da crisi globali, conflitti e crescenti disuguaglianze, ci troviamo di fronte a una scelta cruciale: continuare a investire miliardi nelle spese militari o destinare quelle risorse alla costruzione di una società più equa, solidale e sostenibile? Si moltiplicano i fondi per la guerra, milioni di persone faticano ad accedere a cure mediche, istruzione di qualità, alloggi dignitosi e opportunità di lavoro. Le disuguaglianze sociali non sono un effetto collaterale: sono il risultato diretto di scelte politiche. La NATO propone di portare la spesa militare al 5% del PIL entro il 2035. Ma a quale costo? Quali servizi pubblici verranno sacrificati? Quali diritti sociali verranno compressi? Quale futuro stiamo costruendo per le nuove generazioni? Noi crediamo che la sicurezza Nazionale (e degli Stati), non si costruisca solo incrementando gli arsenali con missili, satelliti, droni e altri sistemi di difesa, ma destinando più risorse economiche per costruire una giustizia sociale. Che la pace non sia il silenzio delle armi, ma la voce di chi ha accesso a diritti, dignità e speranza. Che ogni euro speso per la guerra sia un euro sottratto alla vita. La pace non è un sogno. È una politica possibile. Ma serve il coraggio di cambiare rotta. Il Tavolo in Cammino per la Pace ALCUNI DATI. Spese Militari: nel 2025, l’Italia spenderà circa 32 miliardi di euro per la difesa, con un aumento del 12,4% rispetto al 2024 e del 60% negli ultimi dieci anni; questo rappresenta circa l’*1,5% del PIL, inferiore all’obiettivo NATO del 2%; le spese sono destinate principalmente a: personale militare (50% del budget); nuovi armamenti (13 miliardi di euro nel 2025, +77% in 5 anni); missioni all’estero (1,21 miliardi) e pensioni militari (4,5 miliardi). Spesa Sociale: l‘Italia ha bisogno di investimenti urgenti in: sanità: tagli di 1,1 miliardi nel 2025, con liste d’attesa in aumento; istruzione: fondi ridotti per università e scuola; povertà: 1,9 milioni di persone in povertà assoluta, 4,5 milioni non si curano per motivi economici.










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