Quantcast

Rotonde, verde, parcheggi: dalla riqualificazione dell’area ex Gianazza 1,2 milioni di euro di utilità pubbliche a Legnano

Via libera dalla giunta di Legnano all'ambito di trasformazione dell'area ex Gianazza, sito industriale dismesso ormai da anni

ex gianazza legnano

Due rotonde, 2.500 quadri di verde, un parcheggio pubblico, tre diversi tratti di ciclabile. Legnano porta a casa quasi 1,2 milioni di euro di utilità pubbliche dalla riqualificazione della ex Fratelli Gianazza, area a cavallo tra Legnano e Cerro Maggiore da 24mila metri quadri rimasta per anni abbandonata al suo destino.

La storia della Fratelli Gianazza

Fondata nel 1892 da Eugenio Gianazza, primo capitano di industria di quella che rimarrà per tre generazioni realtà a conduzione familiare, la Fratelli Gianazza, tra le protagoniste della rivoluzione industriale di fine secolo, nel corso della prima metà del ‘900 si è affermata come una delle più importanti fabbriche meccaniche a livello nazionale. Negli anni i suoi orizzonti produttivi hanno spaziato fino alle apparecchiature per l’industria alimentare – come quelle per la concentrazione del pomodoro sottovuoto -, con l’azienda che è stata tra i pionieri nel campo delle macchine e degli impianti per il trattamento dei vini.

Vuota ormai dal 2001 e venduta all’asta nel 2016 dopo un primo esperimento a vuoto nel 2015, la ex Fratelli Gianazza per anni è stata una delle più evidenti tra le cicatrici lasciate dal passato industriale nel tessuto urbano del territorio, con un futuro in discussione da troppo tempo. Si parla in tutto di poco meno di 24mila metri quadri – 7mila sul territorio di Legnano e 17mila su quello di Cerro Maggiore – che quando l’intervento di riqualificazione ha preso il via erano quasi interamente occupati da capannoni ormai in condizioni di degrado, a carico della quale negli anni erano stati ravvisati problemi sia di sicurezza, sia di igiene.

La riqualificazione

Ora i capannoni passando da viale Cadorna non si vedono più. Dopo anni spesi nell’attesa di trovare la quadra per un progetto unico per l’area che andasse oltre i confini comunali, infatti, la riqualificazione dell’area ex Gianazza è partita ma su due binari separati. L’abbattimento dei capannoni era iniziato a febbraio, e da lì sul territorio di Cerro Maggiore aveva preso il via un intervento di riconversione dell’ex area industriale in un polo terziario e commerciale, con una palazzina di uffici e un supermercato con 2.500 metri quadri di superficie di vendita, all’interno del quale Palazzo Dell’Acqua avrà spazio a disposizione.

ex gianazza legnano cerro maggiore
L’area ex Gianazza a Legnano

A Legnano, invece, la delibera di giunta per l’ambito di trasformazione della ex Gianazza è arrivata nei giorni scorsi. A settembre 2022, per superare la scadenza del documento di piano, la giunta Radice aveva portato in consiglio comunale un documento di inquadramento dei piani integrati di intervento, proprio nello stesso periodo in cui Cerro Maggiore per l’area dismessa chiudeva una variante puntuale al PGT. L’accordo condiviso per lo sviluppo dell’area, però, tardava e Legnano nel nuovo piano di governo del territorio ha quindi optato per un doppio regime urbanistico che consentisse tanto di sottoscrivere un progetto unitario con Cerro, quanto, successivamente, di sviluppare autonomamente l’ambito. Ovvero quello che poi è successo.

La riqualificazione della ex Gianazza, che non prevede costruzioni a Legnano, porterà alla realizzazione di due nuove rotatorie: una tra viale Cadorna e via Papa Giovanni, finalizzata anche ad agevolare lo spostamento dei mezzi della Croce Rossa e della Protezione Civile, e una tra viale Cadorna e l’incrocio con via Tessa e via del Carmelo. Sono poi previsti un parcheggio pubblico da circa 1.700 metri quadri, destinato nei piani di Palazzo Maliverni a servire anche la vicina fermata del trasporto pubblico locale, e un’area verde da 2.500 metri quadri, data da una fascia di mitigazione alberata larga 20 metri quadri lungo viale Cadorna e via Tessa. Chiudono il quadro una ciclabile a lato del marciapiede di viale Cadorna, un percorso ciclopedonale che collegherà Legnano e Cerro Maggiore in continuità con quello lungo viale Cadorna e un percorso ciclopedonale di almeno 200 metri quadri in via del Carmelo.

Il sindaco: “Operazione simbolica”

«Parliamo di un’operazione attesa da anni che a suo modo è simbolica del metodo di lavoro che abbiamo impostato con il nuovo PGT e della trasformazione che il piano di governo del territorio porterà e che segnerà la città nei prossimi anni – sottolinea il sindaco Lorenzo Radice -. Il lavoro che stiamo portando avanti rispetto all’urbanistica per Legnano è in parte una rivoluzione: è un cambiamento totale di prospettiva in cui l’ente pubblico lavora perché sia la città pubblica a guidare la trasformazione in sinergia con il privato. Quello che chiediamo a questa operazione non può essere letto da solo. Il PGT lavora infatti su tre diversi livelli: il livello marco, che porta impatti su scala urbana, il livello medio, che declina la città pubblica che vogliamo su scala di quartiere, e il livello micro, relativo soprattutto all’edilizia privata. Ogni intervento deve dare utilità pubbliche e l’utilità privata si deve inserire nel quadro: questa è la partita rispetto alla quale vanno ingaggiati gli operatori e per farlo dobbiamo riuscire ad utilizzare tutte le leve che abbiamo disposizione».

«Gli ambiti di trasformazione sono processi lunghi, sono frutto di concertazione con la parte privata e richiedono un’amministrazione che abbiamo il tempo di chiudere operazioni di questo tipo – aggiunge l’assessore all’Urbanistica Lorena Fedeli -. Aver chiuso il piano di governo del territorio in due anni e mezzo ridando vita agli ambiti di trasformazione è stato in questo senso una carta vincente. A questo, poi, va aggiunta la chiarezza di sapere esattamente cosa si vuole, e per farlo nel PGT è stato inserito un progetto generale di città. Questo ambito di trasformazione interessa la porta di accesso alla città, che spesso viene percepita da chi ne fruisce come un prosieguo dell’autostrada stessa, con tutta una serie di criticità che questa operazione ha cercato di risolvere. Su questo si innesta la rigenerazione, che vede la trasformazione di un’area dismessa ormai da anni in un’area che torna a far parte del nostro tessuto. È il primo di una serie di ambiti di trasformazione che speriamo di chiudere nei prossimi mesi».

Rush finale per la riqualificazione dell’area ex Gianazza a Cerro Maggiore

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 17 Novembre 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore