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Messa per la Pace a Legnano, monsignor Cairati: “Il vero disarmo inizia nel cuore dell’uomo”

Nella celebrazione, la testimonianza direttamente da Gerusalemme e Betlemme di Adriana Sigilli di "Oasi della Pace": «È urgente aiutare e sostenere i bambini e le loro famiglie, per evitare l'emigrazione di molti cristiani palestinesi»

mons. cairati

Basilica San Magno affollata come e forse più della notte di Natale per “La messa per la Pace in Terra Santa, in Ucraina e ovunque”, con la presenza dei sacerdoti, dei sindaci, degli amministratori di maggioranza e di minoranza, delle autorità del nostro territorio. Tra i numerosi fedeli, anche esponenti del volontario tra cui Adriana Sigilli dell’associazione Oasi della Pace, che ha portato la sua testimonianza direttamente da Gerusalemme e Betlemme dove vive e anima una comunità di 28 bambini,

«È dentro l’uomo che nascono pensieri belligeranti. Per questo dobbiamo prenderci cura del nostro mondo interiore». Con queste parole, monsignor Angelo Cairati ha aperto la sua riflessione durante la messa. Il decano e prevosto di Legnano ha offerto un’analisi del presente, partendo dai testi sacri e arrivando alla realtà geopolitica odierna: «Già nell’Antico Testamento è chiara la condanna verso la menzogna e la corruzione, ma soprattutto verso la contraffazione del bene: chiamare bene il male e male il bene. È ciò che vediamo accadere oggi, quando eccidi, invasioni e ingiustizie vengono giustificati con menzogne dai potenti del mondo».

Nell’intervento conclusivo di Adriana Sigilli, tante verità “nascoste” della guerra a Gaza che coinvolge profondamente la Terra Santa con situazioni contraddittorie, come la città di Betlemme chiusa, senza opportunità di lavoro, priva di alcun sostegno statale e di pellegrini e quella di Gerusalemme dove la vita scorre come sempre, ricca di turismo israelita e di attività imprenditoriali.

«È urgente aiutare e sostenere i bambini di Betlemme e le loro famiglie, perché non vogliamo che la Terra Santa assista ad un’emigrazione di molti cristiani palestinesi, alla ricerca di un futuro migliore per i loro figli – così Adriana Sigilli -. Dobbiamo agire adesso, rivolgendo il nostro sostegno soprattutto ai bambini, per non far mancare loro i beni necessari, e che possano avere il diritto di crescere e giocare in libertà come ogni bambino del mondo».

Di seguito il testo integrale  dell’omelia di monsignor Cairati

Già nell’Antico Testamento è chiara la condanna verso la menzogna, la corruzione, l’iniquità, ma soprattutto la contraffazione del bene: chiamare bene il male e male il bene. È quanto accade in questi giorni in cui i furbi di questo mondo, alle leve del potere, spargono menzogne per giustificare efferati eccidi, ingiustificate invasioni, dazi imposti anche ai poveri del sud del pianeta, distruggendo le loro già precarie economie a causa di lotte interne e di sfruttamento neocoloniale. Ma che cos’è il bene? Il bene è tutto ciò che promuove la nostra umanità, la rende fragrante, cordiale, solidale; il male è tutto ciò che ci abbruttisce e devasta l’immagine del vero uomo che è in noi: Cristo stesso.
La ricerca della verità pare bandita nell’epoca della post-verità, dove al contenuto veritativo delle affermazioni è preferita di gran lunga la capacità persuasiva del discorso. Eppure, anche in questo contesto, il nostro tempo è ancora abitato da tante persone che, come noi stasera, cercano e scelgono la via del dialogo, della pace, della preghiera al Dio della pace. Non scoraggiamoci dunque, continuiamo ad essere noi stessi, con pregi e limiti, riconosciuti in piena onestà intellettuale. Solo accogliamo il monito di Gesù nel Vangelo: è il disordine interiore, la spasmodica agitazione, il non mettere in ordine il proprio pensiero, l’accogliere indiscriminatamente ed emotivamente le notizie senza vagliarle, che lentamente erode la nostra capacità di giudizio e carica la mente di pensieri cupi, talvolta rancorosi che esplodono poi in violenza verbale e fisica.
È dal di dentro dell’uomo che si annidano ed escono cose efferate e belligeranti. Dunque impariamo a prenderci cura del nostro mondo interiore, apprendiamo l’arte di ponderare i pensieri, di giudicare con parsimonia, di agire con prudenza. Anche questo stile porta a disarmare l’arsenale bellico che, potenzialmente, abita ognuno di noi.
Monsignor Angelo Cairati

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Pubblicato il 08 Ottobre 2025
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