Naufragio di Lampedusa, delegazione di Legnano alla porta d’Europa: “La memoria diventa impegno”
Oggi ragazzi, docenti e autorità si dirigeranno verso la Porta d’Europa. Ricorderanno tutte le vittime e i loro nomi e getteranno fiori nel mare. L'intervento del sindaco di Legnano

Prosegue il viaggio degli studenti del Legnanese, a Lampedusa per la commemorazione del naufragio che il 3 ottobre di 13 anni fa causò la morte di 368 migranti. Oggi ragazzi, docenti e autorità si sono diretti alla Porta d’Europa. Hanno ricordato tutte le vittime e i loro nomi e gettato fiori nel mare. «La memoria, come é stato detto in questi giorni, diventa cosí impegno e coinvolgimento personale. É questo il messaggio che porteremo a casa, a scuola e nella nostra vita quotidiana», dichiara Alessandra Gallina, docente del Bernocchi sull’isola insieme a colleghi e studenti del Dell’Acqua di Legnano e del Maggiolini di Parabiago
Alla commemorazione è presente anche il sindaco Lorenzo Radice che descrive quella che sta vivendo insieme agli istudenti, «un’esperienza densa, potente, che fa male ma spinge ad agire». Il primo cittadino la sera del 2 ottobre ha partecipato al tavolo di discussione “Tracce di memoria, semi di futuro”. Radice è stato chiamato a intervenire sul ruolo giocato dai Comuni nell’accoglienza e nella trasformazione della memoria in pratiche civiche. «Io non intendo la memoria come una forma sterile di nostalgia – precisa il sindaco -; la memoria deve essere piuttosto lo spunto per scrivere la nostra storia, quindi per delineare un progetto di futuro. Voglio paragonare in questo processo l’ente Comune a una fabbrica in cui la materia prima che entra è, appunto, la memoria e il prodotto in uscita un’azione comunitaria condotta da cittadini consapevoli. In questo senso il Comune gioca un ruolo di abilitatore: crea le condizioni per cui la memoria possa passare, attraverso una narrazione veritiera, ai cittadini che costruiranno una dimensione umana e solidale capace di mettere al centro la dignità di ogni vita e il valore insostituibile della vita stessa».
Alcuni esempi di questo impegno dell’istituzione comunale sono i diversi progetti che hanno preso vita in questi anni: da quelli contro la violenza sulle donne a cura di Auser Filo Rosa a “Passi di legalità”, il programma di azioni per promuovere la legalità e contrastare le mafie realizzato con Libera; dalle attività finalizzate alla conoscenza della Costituzione e dei suoi valori svolte con Anpi nelle scuole di ogni ordine e grado a “Semi di Lampedusa”, il progetto condotto insieme con il Comitato 3 ottobre in alcune scuole superiori del territorio per informare e sensibilizzare sui fenomeni migratori e sull’accoglienza. Conclude Radice: «Partendo dalla memoria dei fatti, in questo caso del 3 ottobre 2013, dalle morti in mare di 368 persone, è nostro dovere riflettere sulle politiche migratorie e pensare a un altro modello di accoglienza che ribalti lo schema basato su controllo, accoglienza e integrazione trasformandolo nella sequenza integrazione, accoglienza e controllo. Occorre quindi passare dall’ossessione di proteggere i confini all’ossessione di proteggere le persone Dal ricordare le vittime, quindi, in questo come in altri ambiti, dobbiamo passare al fare: fare perché non ci siano più vittime».
Nelle sere del 2 e del 3 ottobre Palazzo Malinverni è colorato di arancione, il colore dei fumogeni utilizzati come ausilio per aiutare gli elicotteri di soccorso a individuare la posizione di una barca in difficoltà.
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