Indagine Selfie a Legnano: adolescenti sempre connessi tra social, fughe dalla realtà e rischi
L’indagine Selfie mostra come i social, onnipresenti nella vita degli adolescenti, diventino spesso una fuga dalla realtà che li espone a comportamenti a rischio e a nuove forme di vulnerabilità

All’interno del progetto X-Factory, nato per individuare gli elementi utili a prevenire il fenomeno dei Neet, è stata inserita l’indagine Selfie sugli stili di vita e i comportamenti a rischio, Indagine condotta in quasi tutti gli istituti scolastici di Legnano dal Centro Semi di Melo. Tra dicembre 2024 e febbraio 2025 sono stati ascoltati quasi 2.500 studenti, offrendo una fotografia nitida e, per certi versi, preoccupante del rapporto tra adolescenti e nuove tecnologie. A parlarne, durante la presentazione del bilancio del progetto X-Factory, è stato don Alessandro Viganò che ha seguito e partecipato all’indagine cone referente della parrocchia San Domenico.
La ricerca conferma ciò che già si osserva quotidianamente: la tecnologia e i social network sono onnipresenti nella vita dei giovani. Instagram e TikTok guidano le preferenze, mentre lo smartphone accompagna soprattutto le ragazze in ogni momento libero della giornata. Questa connessione costante, però, non è solo strumento di relazione: diventa spesso una fuga dalla realtà, un modo per estraniarsi dalle difficoltà quotidiane. Non a caso, il 47% degli studenti ha incontrato dal vivo persone conosciute online, segnale di come la dimensione virtuale finisca per intrecciarsi sempre più con quella reale, senza filtri né mediazioni. La pervasività dei social sembra correlarsi a una forte tendenza all’estraneazione e anche alla sperimentazione di comportamenti a rischio. I dati parlano chiaro: il 60% dei ragazzi ha provato il gioco d’azzardo, in particolare gratta e vinci; il 60,5% ha fatto uso di alcolici; il 33% ha fumato sigarette; il 13% ha testato sostanze a base di cannabis. La ricerca mette così in luce come l’uso intensivo della tecnologia, unito al bisogno di evasione. La metà degli studenti, il 54%, dichiara di aver subito episodi di bullismo, un dato che rafforza l’idea di una vulnerabilità emotiva che spesso spinge i giovani verso l’isolamento digitale. E se il 77% si affida agli amici nei momenti di difficoltà, i professori restano figure marginali a cui raramente ci si confida. Amici e genitori, invece, sono riconosciuti come i principali punti di riferimento nella prevenzione dei comportamenti a rischio.
Ottanta giovani neet agganciati a Legnano con il progetto X-Factory
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