La Fondazione Ticino Olona finanzia 74 progetti con 345mila euro. Ma le richieste superavano i 600mila
Dall'arte al sociale, la Fondazione Comunitaria Ticino Olona attraverso tre bandi ha ricevuto richieste pari quasi al doppio dei fondi stanziati

Fondi per 330mila euro – poi portati a 345mila -, ma richieste per 622mila. La distanza tra “domanda e offerta” ai bandi 2025 della Fondazione Comunitaria Ticino Olona, figli delle risorse territoriali trasferite da Fondazione Cariplo, riflette la fotografia di un territorio dove la sfera socio-culturale, dall’arte alle fragilità passando per i più giovani, è viva e attiva, ma ha sempre più bisogno di sostegno per poter continuare a fare da motore alle comunità.
Il bando con più gap tra risorse stanziate e fondi richiesti è stato quello dedicato a bambini, adolescenti e giovani, dove a fronte di 36 progetti “candidati” ne sono stati scelti 27, incrementando il budget iniziale di 100mila euro fino a 113mila. La distanza più ridotta, invece, è stata registrata al bando per le fragilità, attraverso il quale la fondazione ha finanziato 20 proposte a fronte di un totale di 24, aumentando anche in questo i fondi iniziali di 100mila euro con un contributo aggiuntivo da 2mila. Plafond iniziale da 130mila euro confermato, infine, per il bando dedicato ad arte e cultura, chiuso con 27 progetti finanziati su 36 totali.
«Quest’anno è andato un po’ peggio dell’anno scorso relativamente al gap tra le risorse disponibili e le richieste che ci erano state fatte, e quindi è stato particolarmente delicato esaminare i progetti e decidere rispetto all’attribuzione dei finanziamenti – spiega il presidente della Fondazione Comunitaria Ticino Olona Salvatore Forte -. Da sempre teniamo in considerazione parametri come il bilancio dell’associazione e da quanto tempo esiste, la partecipazione a progetti precedenti e i risultati ottenuti in caso di finanziamento, con un’attenzione particolare a chi presenta un progetto per la prima volta per aiutare gli enti ad iniziare a camminare. La nostra è una filantropia dal basso: siamo nati per aiutare le realtà più piccole, quelle che in molti casi non riuscirebbero ad andare avanti senza il nostro contributo annuale».
Per continuare a farlo, e per riuscire a sostenere un ventaglio sempre più ampio di progetti, la Fondazione Comunitaria Ticino Olona ha in primo luogo la necessità di far crescere il proprio patrimonio, che «in realtà è il patrimonio della comunità». Il primo passo potrebbe essere colmare la distanza che ancora c’è tra i 5,2 milioni di euro stanziati da Fondazione Cariplo alla nascita della fondazione e i 3,5 milioni di euro raccolti in autonomia in ormai quasi 20 anni di vita: “pareggiando i conti”, infatti, la fondazione otterrebbe altri 5,2 milioni di euro da Fondazione Cariplo.
E con un patrimonio di oltre 15 milioni di euro il sostegno al territorio potrebbe crescere sensibilmente. «Il nostro obiettivo – spiega Vittorio Ateri, componente del consiglio di amministrazione – è arrivare a questo risultato per non lasciate indietro nessuno. Non è semplice, anche perché oggi molti imprenditori sostengono già altre realtà, ma ci siamo dati come focus la sensibilizzazione per centrare questo obiettivo: nel territorio più ricco d’Europa, è anacronistico non riuscire a trovare una cifra pari a 4 euro per abitante».

Dal teatro inclusivo alla disabilità: ecco le realtà che sostiene la Fondazione Comunitaria Ticino Olona
Tra i progetti finanziati dai bandi della fondazione c’è quello de La Quercia, associazione del Magentino che si occupa da circa 35 anni di persone con disabilità e delle loro famiglie. «Una parte dei servizi che offriamo è tuttora attiva grazie ai bandi della Fondazione Comunitaria Ticino Olona – spiega la coordinatrice dei servizi educativi Patrizia Ritorno -. Nel 2017 e nel 2019 la fondazione ha sostenuto una nostra start up per un servizio diurno tuttora attivo di accompagnamento verso l’inclusione lavorativa e sociale dei giovani con disabilità attraverso percorsi di inserimento nel mondo del lavoro o del volontariato sociale. Nel 2021 abbiamo creato un progetto incentrato su attività socializzanti e laboriatoriali da cui sono nati i laboratori di musicoterapia e logopedia che offriamo a bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie, un servizio che le Neuropsichiatrie non riescono più ad offrire. Nel 2023 abbiamo lavorato sulla sostenibilità ambientale, con la creazione della ciclofficina solidale e percorsi che rimettono a nuovo arredo urbano e cartellonistica del Parco del Ticino. Quest’anno ci siamo concentrati su attività di inclusione sociale, socializzazione ed espressione di sé per giovani con disabilità, che per avere una vita completa hanno bisogno di estendere la propria rete amicale e di utilizzare il loro tempo libero in aggiunta all’inclusione lavorativa».
In una chiave completamente diversa, la filantropia della Fondazione Comunitaria Ticino Olona è stata motore anche del progetto del “Fiore che ride”, cooperativa che dal 2021 gestisce l’auditorium Paccagnini di Castano Primo, spazio polivalente che propone spettacoli dal vivo ed eventi culturali ma fa anche da casa a scuole di danza, teatro e musica. «Il nostro – spiega il vicepresidente della cooperativa e direttore artistico dell’auditorium Flavio Milan – è un progetto non solo culturale, ma anche di inclusione sociale, che dà la possibilità ad una vasta platea di persone e di famiglie che convivono con la disabilità o comunque con delle fragilità di trovare uno spazio dove essere accettati e sentirsi utili con compiti tipici di uno spazio teatrale, come l’accoglienza, la biglietteria, la pulizia, il servizio bar. Lo scorso anno grazie al finanziamento della Fondazione Comunitaria Ticino Olona abbiamo dato vita ad un progetto che aveva l’obiettivo di portare le scuole a teatro organizzando anche il servizio di trasporto: in questo modo siamo riusciti a far venire all’auditorium Paccagnini oltre mila ragazzi di diverse età. Quest’anno, invece, per i 20 anni di attività del teatro, vogliamo realizzare una serie di iniziative di rilievo artistico».
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