Attacco a Doha, la testimonianza di una legnanese: “Ho visto i missili dal 17esimo piano”
Una cittadina di Legnano, residente per lavoro in Qatar, racconta l’esperienza vissuta durante l’attacco missilistico iraniano alla base americana di Al Udeid

«Abbiamo vissuto attimi surreali. La guerra paralizza». Sono le parole di una legnanese che si trova per lavoro a Doha capitale del Qatar: città sorvolata da una “pioggia” missili lanciati dall’Iran contro la base aerea statunitense di Al Udeid in Qatar. Una risposta bellica iraniana arrivata dopo l’operazione “Martello di mezzanotte” effettuata domenica 22 giugno: i bombardieri americani avevano sganciato bombe bunker buster da 30.000 libbre sui siti nucleari sotterranei di Fordow, Natanz e Isfahan.
La paura vista dal 17esimo piano
Erano le 19.30 quando la donna, affacciata alla finestra del 17esimo piano del grattacielo in cui abita, ha visto con i propri occhi il passaggio del gruppo di missili iraniani. «È stato spaventoso», ha raccontato, spiegando che con lei c’erano anche i suoi figli. «I bambini hanno scambiato per fuochi d’artificio i missili che passavano davanti alla finestra – racconta la legnanese -. Dopo alcuni istanti abbiamo pensato di scendere a terra con acqua, biscotti e i passaporti: eravamo pronti a scappare, a metterci in salvo. Sono stati attimi di tensione ma eravamo in contatto costante con l’ambasciata e con vari gruppi italiani». Seppur l’obiettivo colpito fosse lontano le esplosioni sono state udite nella capitale. Nel frattempo le autorità del Qatar hanno affermato che non ci sono state vittime nell’attacco, che hanno condannato, riservandosi il diritto di rispondere. La cittadina legnanese ha confermato che, pur nella paura, non si sono viste scene di panico: «Sinceramente non ho visto scene di panico, solo molta attenzione per quanto stava accadendo».
Anche se la situazione oggi, martedì 24 giugno, sembra tornata alla normalità, resta nell’aria il pericolo. Ora la nostra concittadina sta cercando di capire quando potrà rientrare in Italia per portare al sicuro i suoi figli. «Dopo i bombardamento lo spazio aereo è stato chiuso – spiega la cittadina -. Ora hanno riaperto, ma molti voli risultano cancellati. Spero di riuscire a portare presto i bambini in Italia anche se la situazione sembra rientrata nella normalità. Come cittadina italiana mi sono sentita supportata dalla mia ambasciata e dalle Autorità locali del Paese che mi ospita. Le immagini viste dalla finestra di casa le porterò nella mia testa e e nel mio cuore: non le scorderemo mai. Qualunque sia il vostro credo, pregatelo per una pace che il mondo merita».
(Foto in pagina tratta dai social X)
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