Ecco come rinascerà il bosco Ronchi a Legnano: “Tagli e ripiantumazioni necessari per l’ecosistema”
Presentato in un incontro partecipato allo Spazio Incontro Canazza il progetto di rinaturalizzazione del bosco Ronchi. Perplessità sul taglio delle piante invasive, necessario per ripopolare l'ecosistema con oltre nuove mille piante autoctone

Un polmone verde per rinascere richiede tempo e interventi drastici. Il Bosco dei Ronchi, a Legnano, si prepara a cambiare volto grazie a un importante progetto di miglioria forestale promosso dal Comune, redatto dell’agronomo Paolo Alleva e presentato alla cittadinanza in un incontro pubblico promosso dalla Consulta dell’Oltresempione.
Approvato dalla giunta nel maggio 2025, l’intervento interessa 7mila 600 metri quadrati dell’area boschiva, una parte della superficie nella zona alta dei Ronchi che l’amministrazione comunale ha acquisito da alcuni privati nel luglio 2023.
La parte centrale è popolata da una vegetazione mista: giovani robinie, ma anche bagolari, spaccasassi, ciliegi selvatici, querce rosse e alcuni cedri dell’Himalaya. Alcuni di questi sono alberi sani e ben strutturati che verranno conservati. L’altra porzione di bosco, presenta invece una vegetazione dominata da ciliegio tardivo – una specie esotica che impoverisce la biodiversità – e da una fitta area di bambù. Qui il progetto prevede l’estirpazione completa delle specie non autoctone per favorire la rinaturalizzazione del bosco: «Non si tratta di tagli indiscriminati – ha spiegato l’agronomo Paolo Alleva durante l’incontro pubblico –. Interveniamo dove serve, eliminando specie invasive e malate. Le piante sane, ben strutturate e collocate correttamente, come i cedri dell’Himalaya o alcuni esemplari di robinia, vengono salvaguardate e valorizzate».

Il piano prevede tre fasi: rimozione degli esemplari compromessi, messa a dimora di 1.159 piantine autoctone (ciliegi, farnie, frassini, roveri, pini silvestri, tigli, ligustri, prugnoli e spini cervini), e manutenzione per almeno tre anni. L’investimento complessivo è di 149.000 euro, con i primi interventi previsti dal tardo autunno: «Rigenerare un bosco non è un’operazione immediata – ha aggiunto Alleva –. Serve tempo, cura e soprattutto pazienza. Il risultato non sarà visibile subito, ma fra qualche anno avremo un ecosistema più sano, stabile, ricco di specie e utile anche contro i cambiamenti climatici»
Durante l’incontro con la cittadinanza, decisamente partecipato considerando l’orario pomeridiano, tenutosi allo Spazio Incontro Canazza, non sono mancati i momenti di confronto. Alcuni cittadini hanno espresso perplessità e preoccupazione per il taglio di molte piante, temendo una perdita del verde esistente. Le spiegazioni tecniche hanno però chiarito come l’obiettivo non sia solo “radere al suolo” ma ricostruire un ecosistema più equilibrato: «Ci abbiamo creduto molto e oggi chiediamo pazienza alla cittadinanza – ha dichiarato il sindaco Lorenzo Radice –. Ci sono tante cose controintuitive, qui stiamo ricostruendo ecosistemi. Dobbiamo avere la fiducia in chi ha l’esperienza». Anche l’assessore all’ambiente, Lorena Fedeli, ha sottolineato l’importanza del progetto: «Quando vedrete le nuove piante di piccole dimensioni sappiate che c’è una motivazione: farle crescere meglio. Non lo diciamo noi ma gli esperti».
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