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Legnano al lavoro con Spi -Cgil per un “Welfare sociale” contro solitudine e povertà

Il Comune rilancia la sua strategia per una città più inclusiva a partire da un nuovo questionario rivolto ai cittadini

solidarietà

Semplificare i servizi, lavorare sul sostegno strutturato all’autonomia economica, coltivare gli spazi di socialità e scambio intergenerazionale a Legnano. Sono solo alcuni degli obiettivi su cui la giunta comunale di Legnano sta lavorando per costruire una città capace anche di prevenire l’isolamento sociale. Si tratta di obiettivi fissati dopo l’esito dell’analisi svolta da Spi-Cgil fra 2022 e 2023 su due gruppi di cittadini (700 persone fra anziani e giovani adulti). Un’indagine che proseguirà con il nuovo questionario aperto a tutti i cittadini che è stato messo online proprio in questi giorni. Ad entrare nel particolare è stato il sindaco Lorenzo Radice con l’assessore Anna Pavan che oggi, giovedì 12 giugno, in Sala Stemmi con i referenti sindacali hanno presentato il nuovo questionario d’indagine studiato per coinvolgere l’intera cittadinanza. Una iniziativa pensata anche per capire se i progetti realizzati in questi anni sono stati utili e quali sono i margini di miglioramento.  CLICCA QUI PER IL QUESTIONARIO  

In una città che continua a crescere demograficamente, non per nuovi nati quanto per la migrazione di cittadini da metropoli come Milano o da città come Busto Arsizio, Gallarate e Saronno, risulta necessario lavorare per migliorare la vivibilità urbana in tutti i suoi aspetti. E questo lo sa bene il sindaco Radice che con Pavan ha sottolineato quanto servano interventi mirati. «Come amministrazione abbiamo fatto riflessioni approfondite su quanto emerso nella ricerca di Spi Cgil presentata nell’ottobre 2023 al Castello in un convegno a tema “Welfare locale e generazioni a confronto” – spiega il sindaco Radice – e abbiamo concordato sull’importanza di approfondire un tema, l’isolamento, che i dati sulla popolazione della nostra città più recenti confermano: a fine 2024 oltre il 37% dei nuclei familiari era infatti composto da una sola persona e oltre la metà di questi da donne. Approfondire attraverso la ricerca questo tema potrà aiutarci a sviluppare interventi di welfare efficaci e coerenti con il fabbisogno sociale in questione; un fabbisogno che, dato l’invecchiamento della popolazione, sarà sempre più forte e sentito nel futuro. A Spi Cgil va il nostro grazie per una ricerca che ci permetterà di conoscere meglio dinamiche e bisogni della nostra città e di mettere in atto azioni e strategie per rispondere in modo più puntuale a queste esigenze».

Prevenire la vulnerabilità e l’esclusione sociale, a Legnano al via una seconda ricerca di Spi-Cgil

Le criticità emerse nel primo questionario

Negli ultimi anni, il fenomeno dell’isolamento sociale e della povertà ha assunto una dimensione sempre più estesa, coinvolgendo non solo le fasce tradizionalmente considerate a rischio, come gli anziani soli o le persone con disabilità, ma anche giovani e adulti in età lavorativa, colpiti da nuove forme di vulnerabilità. Tra i soggetti maggiormente esposti al rischio di esclusione sociale, la popolazione anziana. Non a caso a Legnano, il numero di over 65 che vivono soli è in aumento. Questa solitudine si fa ancora più problematica quando si accompagna a un basso reddito. Anche i giovani si trovano sempre più spesso in condizioni di vulnerabilità, soprattutto per la difficoltà a costruire un’autonomia economica. La carenza di lavoro stabile e qualificato, la precarietà abitativa e la fatica nel trovare spazi di socialità reali incidono sulla salute mentale e sulla progettualità di molti.

In particolare dalla prima analisi firmata Spi-Cgil e seguita dal ricercatore Francesco Montemurro, molti cittadini, soprattutto anziani, hanno segnalato difficoltà nell’orientarsi tra i servizi sociali e sanitari, anche a causa di una burocrazia percepita come distante e farraginosa. Una delle voci più preoccupanti è quella relativa alla condizione economica: emerge non solo la mancanza di risorse, ma soprattutto la cronicizzazione della povertà. Chi vive con redditi bassi lamenta l’assenza di strumenti efficaci per emanciparsi e gestire in autonomia anche un bilancio ridotto. A questo si somma la difficoltà nell’accesso a una casa dignitosa a prezzi sostenibili. L’isolamento sociale, soprattutto tra gli anziani, è un tema trasversale che ritorna in numerose segnalazioni. Anche persone parzialmente autosufficienti tendono a non uscire di casa, per mancanza di motivazione, di relazioni o di spazi adeguati per l’incontro. Un numero crescente di nuclei monopersona evidenzia la fragilità del tessuto relazionale e il bisogno di costruire nuove forme di comunità. Una quota rilevante dei cittadini esprime preoccupazione per la sicurezza, soprattutto in riferimento a vandalismi, microcriminalità e inciviltà urbana. Allo stesso tempo, emergono lamentele per il traffico, la scarsa manutenzione di strade e spazi pubblici, e un senso diffuso di incuria che alimenta la percezione di insicurezza. CLICCA QUI PER MAGGIORI INFO

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Pubblicato il 12 Giugno 2025
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