Fondazione Ticino Olona: 96 progetti in campo, ma le risorse non bastano mai
Una difficoltà che in realtà si ripresenta quasi ogni anno, ma che oggi per Salvatore Forte presidente della Fondazione Ticino Olona, richiede una riflessione più profonda

La Fondazione Ticino Olona ha ricevuto 96 progetti per i bandi 2024, ma le risorse disponibili non bastano a soddisfare tutte le richieste. Una difficoltà che in realtà si ripresenta quasi ogni anno, ma che oggi per Salvatore Forte presidente della Fondazione Ticino Olona, richiede una riflessione più profonda. «Il 30 maggio è scaduto il termine per la presentazione dei progetti sugli altri tre bandi che erano ancora attivi dopo quello sugli oratori – precisa Forte -. Comincia per la Fondazione il periodo più intenso, più delicato e più difficile dell’anno: il periodo che deve portare all’approvazione dei progetti che saranno ammessi al contributo. Ma andiamo con ordine per avere una prima precisa idea del terreno su cui dovremo muoverci».
I numeri parlano chiaro: sono stati presentati 96 progetti, ben distribuiti tra gli ambiti territoriali, ma con richieste economiche che superano di quasi il doppio il budget disponibile. «Da una parte quindi la gioia di un territorio attento e partecipe – spiega Forte -, dove il mondo del volontariato si prodiga per aiutare chi è meno fortunato di noi, per promuovere arte e cultura oppure (ed è la felice sorpresa di quest’anno) per essere a fianco dei bambini e dei giovani e dei loro bisogni. Dall’altra la preoccupazione di non avere risorse sufficienti affinché tutti i progetti meritevoli possano vedere la luce. Una preoccupazione che si ripete quasi tutti gli anni e che però ultimamente segnala la necessità di trovare nuove risorse per non spegnere sul nascere gli entusiasmi e la voglia di fare, tenendo presente che l’opera di sussidiarietà che gli Enti fanno non è facilmente ed efficacemente sostituibile dagli Enti pubblici». Da qui l’urgenza di trovare nuove risorse, anche attraverso strumenti innovativi di partecipazione comunitaria, per non soffocare sul nascere l’entusiasmo e la voglia di fare di tanti enti del territorio. «Nuove risorse si trovano se si coinvolge tutta la Comunità, nella consapevolezza che non è sufficiente tamponare le emergenze ma occorre investire in qualcosa che guardi anche al futuro (come i fondi patrimoniali, i fondi sociali, i lasciti testamentari per fare qualche esempio). Pubblico, privato sociale e privato profit dovranno muoversi in maniera sinergica e confrontarsi su quali siano le azioni migliori sulle quali investire».
Nel frattempo, come sempre, i consiglieri della Fondazione si impegneranno al massimo per arrivare alla «soluzione migliore possibile utilizzando – spiega Forte, come spesso mi ritrovo a ripetere, la diligenza del buon padre di famiglia. Entro fine mese di giugno dovremo riuscire a comunicare gli esiti e forse riusciremo anche a pubblicare l’ultimo bando dell’anno dedicato all’Ambiente».
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