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Omicidio Potincu a Legnano: il presunto killer tre giorni dopo aveva già un appuntamento con un’altra prostituta

A destare sconcerto è stato anche il fatto che l'uomo (da quanto emerso dalle analisi forense del cellulare) tre giorni dopo l'omicidio avesse già preso appuntamento con una prostituta concordando una prestazione

Donna trovata morta in casa in via Stelvio a Legnano

Mancanza di empatia, freddezza e spregiudicatezza. Sono alcune delle caratteristiche notate dagli inquirenti nel comportamento di Andrea Mostoni accusato di aver ucciso, lo scorso 24 maggio, Vasilica Potincu in un appartamento in via Stelvio a Legnano. A destare sconcerto è stato anche il fatto che l’uomo, da quanto emerso dalle analisi forense del cellulare, tre giorni dopo l’omicidio avesse già preso appuntamento e concordando una prestazione con una prostituta.Sembrerebbe quindi che l’esecuzione dell’omicidio non abbia scosso, né turbato l’indagato. Tra l’altro poco dopo le 6 della mattina di domenica 25 maggio Mostoni (sempre secondo le analisi del cellulare) aveva iniziato a consultare regolarmente la nostra testata Legnanonews.com si presume in cercando notizie del fatto.  Tanti i particolari che hanno portato alla convalida del fermo, effettuata venerdì 30 maggio,dal GIP del Tribunale di Busto Arsizio Anna Giorgetti, davanti alla quale il 29enne si è nuovamente avvalso della facoltà di non rispondere.  Tanti particolari che hanno portato alla convalida del fermo, effettuata venerdì 30 maggio dal GIP del Tribunale di Busto Arsizio, Anna Giorgetti, davanti al quale il 39enne si è nuovamente avvalso della facoltà di non rispondere. 

Questa è una storia che sembra ruotare solo attorno a questioni economiche, ma sono altri i particolari che hanno colpito gli inquirenti: nel documento di convalida è stato accennata l’ipotesi di possibili «turbe profonde» e al rischio che Mostoni potesse compiere azioni reiterate «in modo seriale». Da una parte c’è l’operaio di Robecco sul Naviglio, che ora dovrà difendersi in Tribunale per dimostrare la sua innocenza: lui in una lettera in risposta alla diffida inviata dalla vittima parlava di «denaro prestato» per aiutare una escort diventata «amica». Dall’altra Vasilica, che oggi non può più difendersi: lei nel documento di diffida scritto dal suo avvocato (inviato nel gennaio 2025) aveva espresso la ferma convizione di voler interrompere i rapporti con un uomo che aveva travisato tutto e la stava perseguitando.

La sera del delitto

La sera del 24 maggio, le telecamere di sorveglianza in via Stelvio a Legnano avrebbero ripreso Mostoni in più momenti aggirarsi nei pressi dell’abitazione della donna. L’uomo ripreso dalle immagini di videosorveglianza indossava una felpa a righe bianche e rosse. Si ferma davanti alla finestra, si mette in punta di piedi per scrutare all’interno. Poi scompare per alcuni minuti, solo per tornare poco dopo. Infine, alle 23.37, scompare dalla scena e non riappare più. La mattina seguente, Potincu non risponde al telefono. Alle 14.30, mentre la città stava vivendo il Palio, un residente del condominio nota la porta socchiusa dell’appartamento ed entra in casa: così è stato scoperto il cadavere di Potincu. Era nuda, riversa a terra, colpita da diversi fendenti, con un coltello conficcato nella schiena e il sangue sul pavimento.

Omicidio in via Stelvio a Legnano. Trovata una donna di 36 anni con un coltello nella schiena

Il cerchio si stringe attorno a Mostoni

I carabinieri erano già sulle tracce di Mostoni dal 25 maggio, dopo la scoperta del cadavere. Il suo veicolo, una Skoda Fabia grigia, viene immortalato dalle telecamere mentre percorre il tragitto da Robecco sul Naviglio a Legnano e ritorno. Non solo: gli inquirenti trovano una felpa sporca di sangue e tracce ematiche sulle scarpe, compatibili con le impronte lasciate nella casa del delitto. A rendere ancora più pesante il quadro indiziario ci sono i messaggi WhatsApp, i dati dei tabulati telefonici, le celle agganciate nella zona del delitto. Poi è emerso il presunto movente, legato a motivi economici e relazionali: Vasilica Potincu aveva ricevuto da Mostoni circa 70.000 euro come forma di “regalia” per un presunto aiuto economico relativo a una casa. Da le richieste di restituzione del denaro da parte del 39enne. La vittima poi in una lettera di diffida scritta lo scorso gennaio tramite avvocato invitò l’uomo ad interropere ogni rapporto: «… si era fatto idee non confacenti alla realtà». Nel documento lei affermava che vi erano solo rapporti di lavoro e che le somme di denaro ricevute da Mostoni non rappresentano alcun obbligo da parte sua. Potincu, secondo quanto raccontato da amici e parenti, era da un anno in stato depressivo e a un’amica avrebbe confidato di essere preoccupata perché perseguitata. Dal canto suo, Mostoni aveva inviato una lunga risposta, in cui respingeva l’etichetta di “molestatore” spiegando: «Lei sa perfettamente che quei soldi li ho sempre considerati prestiti e non regali». L’uomo racconta di aver incontrato la donna nell’aprile del 2024 e di essere passato da cliente ad amico: «Mi sono affezionato a lei ma non ho mai avuto nessuna pretesa. Lei ogni tanto mi chiedeva di aiutarla economicamente».

Un femminicidio che ha scosso la città

Cittadini, associazioni e rappresentanti del mondo della politica e del volontariato si sono ritrovati questa sera, venerdì 30 maggio, in piazza San Magno a Legnano per partecipare al presidio pubblico contro la violenza sulle donne. L’iniziativa di raccoglimento e denuncia, è stata organizzata da Auser Filo Rosa e dal gruppo “Donne in cammino per la Pace”, per ricordare Vasilica Potincu, la donna di 35 anni uccisa pochi giorni fa in via Stelvio con nove coltellate. 

Tanti fiori per Vasilica: Legnano unita contro la violenza sulle donne

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Pubblicato il 31 Maggio 2025
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