Cittadini, associazioni e rappresentanti del mondo della politica e del volontariato si sono ritrovati questa sera, venerdì 30 maggio, in piazza San Magno a Legnano per partecipare al presidio pubblico contro la violenza sulle donne. L’iniziativa di raccoglimento e denuncia, è stata organizzata da Auser Filo Rosa e dal gruppo “Donne in cammino per la Pace”, per ricordare Vasilica Potincu, la donna di 35 anni uccisa pochi giorni fa in via Stelvio con nove coltellate. «Oggi vogliamo commemorare le vittime, non giudicarle» hanno affermato le organizzatrici.

Attorno alle 18 la piazza si è riempita di uomini e donne, tutti uniti per esprimere solidarietà e vicinanza. Un gesto semplice ma carico di significato ha caratterizzato la serata: l’invito a portare un fiore per onorare la memoria di Vasilica e di tutte le donne vittime di violenza. La piazza si è così riempita di colori e riflessioni. «Tutti i consiglieri comunali hanno aderito», ha detto il sindaco Lorenzo Radice. Vicino a lui in piazza c’era il consigliere Letterio Munafò di Forza Italia. All’evento hanno partecipato associazioni, scuole e rappresentanze politiche al di là di di colori e simboli: «Il cambiamento deve partire prima di tutto da noi uomini, e oggi sono contento che ci sia una buona presenza di uomini in questa piazza – ha detto il primo cittadini -. Siamo noi i primi a dover cambiare, nelle nostre case, con il nostro linguaggio, con il nostro modo di porci e anche di fare politica. Occorre ribaltare il modello culturale in cui siamo cresciuti: “Io sono uomo in quanto possiedo“. Senza una forte reazione maschile a tutto questo non potremo assistere ad un reale cambiamento»

«Questo  presidio è stato voluto non solo per ricordare Vasilica e tutte le donne vittime di violenza, ma anche per rinnovare l’impegno collettivo nel contrastare ogni forma di violenza di genere. – ha afferma Silvana Mandelli, componente del direttivo Auser Filo Rosa del Centro Antiviolenza di Legnano,  intervenuta durante la manifestazione -. Troppi gli episodi violenza, troppi i femminicidi. Questo ci preoccupa. La gelosia, il possesso, il dover chiedere permesso ad un uomo, l’isolamento. E ancora, giustificare le azioni violente dell’altro pensando di averle provocate con un atteggiamento sbagliato. Tutti questi atteggiamenti rientrano nel contesto culturale in cui donne e uomini sono cresciuti, una storia che si ripete ormai da secoli radicata nella quotidianità famigliare. Frutto di una educazione sbagliata. Anche per questo abbiamo tenuto incontri nelle scuole, sul tema del consenso e sul senso del limite». A ribadirlo anche Cgil Ticino Olona, rappresentata in piazza da Chiara Mascetti: «È necessario riportare al centro la riflessione sul linguaggio, sugli stereotipi. Non serve criminalizzare i testi delle canzoni, i social; serve educare i giovani all’utilizzo degli strumenti e al rispetto del genere».

Presidio contro la violenza sulle donne a Legnano, Cgil: “Non vogliamo più commemorare vittime”