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La Gioielleria Sironi compie 150 anni e dona i brevetti al Palio di Legnano

La storica gioielleria di corso Magenta oltre ai brevetti per le reggenze, il gran maestro e il cavaliere del Carroccio, realizza anche il gran collare per il gran maestro e la croce della vittoria

Nella Legnano da ricostruire della seconda metà degli anni ’40 e, come tutta l’Italia, ferita nell’orgoglio per la sconfitta nella Seconda guerra mondiale, tra i motori della ripartenza c’è il Palio, allora Sagra del Carroccio. È lì che nasce il legame, vivo oggi come allora, tra la manifestazione per antonomasia della città del Carroccio e la Gioielleria Sironi. Non a caso quest’anno, nel 150° anniversario dalla sua fondazione, l’attività ha deciso di rinsaldare ancora una volta questo filo rosso, omaggiando i brevetti alle reggenze delle otto contrade, consegnati durante la cerimonia dell’iscrizione al Palio delle contrade.

I brevetti sono gioielli, quali spille, medaglioni e croci, in oro e argento, realizzati dalla storica gioielleria da tre generazioni: vengono consegnati al primo anno di reggenza a castellane, gran priori, scudieri, oltre che ai Magistrati del Palio.

«Il legame tra la mia famiglia e il Palio di Legnano nasce al ritorno di mio nonno, Cesare Sironi, dalla Seconda guerra mondiale – racconta Gianmarco Sironi, oggi titolare della storica gioielleria legnanese –. Legnano era devastata alla fine della guerra: c’era la necessità di ricostruire tutto, Palio compreso. Mio nonno è sempre stato legato alla manifestazione e alla contrada San Magno, di cui è stato storico capitano (1954-1959), ha partecipato alla ricostruzione insieme a figure come mons. Virgilio Cappelletti e Guido Piero Conti».

In linea con la rievocazione storica, anche i gioielli hanno fatto un salto di qualità. «I brevetti sono stati originariamente disegnati da mio nonno insieme a mons. Cappelletti e a GP Conti – continua Gianmarco –. Negli anni ci sono state lavorazioni con finiture differenti da quelli di oggi: alcune medaglie delle castellane, ad esempio, sono decisamente cambiate. Un tempo le croci venivano tagliate a mano, in seguito il livello della manifattura si è alzato, sono stati migliorati i disegni e ottimizzate le finiture per arrivare a uno standard qualitativo adeguato ai giorni nostri, come è stato fatto per molte altre sfaccettature del Palio, dagli abiti per il corteo storico ai buoi».

Il senso di appartenenza della Gioielleria legnanese lo si può ammirare anche in negozio, al secondo piano, dove oltre a una copia dei brevetti, è esposto il Gran Collare del Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade, una croce della vittoria con otto scudi a comporre la catena. Un esempio di alta oreficeria in argento dorato «con una finitura estremamente alta – come spiega Gianmarco Sironi –, che solo pochi artigiani sono in grado di fare, con una lavorazione che richiede un centinaio di ore di lavoro».

Altrettanto importante è la croce della vittoria, realizzata e costantemente rimessa a nuovo dalla famiglia Sironi, mantenendo un perfetto stato di doratura, saldatura e finitura. Nel 2003 il gioiello fu omaggiato dai Sironi al Collegio dei Capitani e delle Contrade, che ne fece dono a Papa Giovanni Paolo II in persona, consegnato per mano dell’allora Gran Maestro Virginio Poretti.

Il GRAZIE DELLA FONDAZIONE PALIO

Un omaggio significativo per tutto il mondo del Palio: «La Gioielleria Sironi rappresenta per la Fondazione Palio molto più di un partner – è il commento del presidente Luca Roveda a nome di tutto il Cda –: è custode di un gesto simbolico che si rinnova ogni anno. I brevetti di nomina e di riconoscimento, in base all’anzianità e alla carica ricoperta, raccontano il valore della tradizione e il rispetto per la nostra storia. A Sironi va la nostra gratitudine per l’eleganza, la cura e la passione con cui continua a onorare questo ruolo».

COSA SONO I BREVETTI

I brevetti vengono consegnati al primo anno di reggenza: alla castellana viene dato un medaglione con inciso l’anno, mentre il Gran Priore riceve una spilla. Entrambi i brevetti sono con croce e contorno in oro su base argento satinata a mano. Allo scudiero, al primo anno, viene invece consegnata una spilla in argento. I brevetti in oro vengono anche dati al Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade e al Cavaliere del Carroccio, anche in questo caso solo al loro primo anno di nomina.

Ai capitani di ogni contrada viene invece rilasciata una spilla d’oro ogni anno di reggenza fino all’undicesimo anno, in ordine: un elmo, uno scudo con croce, una spada, una spada con alloro, una spada con alloro e zaffiro ceylon, poi smeraldo, poi rubino, poi ametista, quindi topazio narciso, e infine al decimo anno una spada con alloro e diamante.

All’undicesimo anno di reggenza, raggiunto nella storia solo da Pierantonio Ferrario, conosciuto come Pierino (Legnarello), Virginio Poretti (La Flora), Sandro Gregori (San Martino), Ugo Morelli (Sant’Erasmo) e Gianni Solbiati Bellini (San Domenico), viene consegnata una spilla con scudo su croce lobata smaltata con i colori del comune e un elmo saldato al centro.

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Pubblicato il 19 Maggio 2025
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