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Vasca di laminazione del fiume Olona: sindaci e Consorzio chiedono soluzioni per la manutenzione

A segnalarlo con una certa preoccupazione sono stati i sindaci di Canegrate, Parabiago e Nerviano durante la cerimonia di inaugurazione della Vasca di laminazione  del fiume Olona

«Non basta realizzare le opere, occorre prevedere una gestione ordinaria e straordinaria delle stesse». A segnalarlo con una certa preoccupazione sono stati i sindaci di Canegrate, Parabiago e Nerviano durante la cerimonia di inaugurazione della Vasca di laminazione  del fiume Olona. Un taglio del nastro tenutosi oggi, giovedì 15 maggio, alla presenza del presidente Attilio Fontana che ha subito ribattuto: «Troveremo tutti insieme una soluzione, ma ora godiamoci il risultato di quest’importante intervento».

Il tema segnalato con urgenza dai primi cittadini e in particolare Giovanni Nidasio, presidente del consorzio Fiume Olona è quello della manutenzione delle aree di laminazione. Ciò significa la pulizia delle zone di spagliamento e delle nuove zone umide, realizzate nell’ambito della riqualificazione dell’area, dalle acque reflue e dai detriti dopo le bombe d’acqua. In parole semplici durante il maltempo spesso e volentieri la rete fognaria è messa a dura prova così quando i depuratori non riescono più a fare il loro lavoro le acque reflue finiscono nel fiume. Inoltre, nel corso ci sono anche i detriti che arrivano a monte. Nel momento in cui l’acqua dell’Olona va ad invadere le vasche (preposte per l’appunto a contenere la piene) si sporca tutta la vegetazione. A fronte di ciò sorge la domanda: chi pulisce? «La causa principale di questo fenomeno è la configurazione delle reti fognarie, che nel nostro territorio sono in larga parte a sistema misto – afferma il presidente del Consorzio affiancato dal legnanese Maurizio Finocchiaro la sentinella dell’ambiente del territorio -. Quando piove, le acque meteoriche entrano nella rete fognaria, aumentando in modo esponenziale la portata. I depuratori, progettati per una determinata capacità, non possono reggere questi picchi: entrano quindi in funzione gli sfioratori, che riversano nel fiume oltre il 90% delle acque in eccesso, cariche di materiali inquinanti. Un fenomeno che si traduce a volte anche con la moria di pesci». Il pericolo reale è quindi che senza un piano di gestione continuativo, queste aree rischino di trasformarsi rapidamente in ricettacoli di materiali inquinanti trasportati dal fiume  «È stato previsto un modello idraulico, senza però garantire risorse e strumenti per una manutenzione puntuale nel tempo – afferma  Nidasio -. Non c’è dubbio che nel contempo siano in corso le opere realitve al progetto Spugna che sta svolgendo Cap Holding, ma ci vorranno anni per concludere tutte le opere e nel fratempo?».

A Canegrate il taglio del nastro per la vasca di laminazione del fiume Olona

 

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Pubblicato il 15 Maggio 2025
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