Un Vitali più giallo che mai: “La profezia del povero Erasmo”
Un romanzo che è un giro sulle montagne russe, che ti lascia senza fiato, spaventato a testa in giù, poi ti ribalta e ti fa ridere a braccia alzate mentre percorri la salita più ripida che c'è

La profezia del povero Erasmo
di A. Vitali
ed. Rizzoli
€18.00
Andrea Vitali rifugge l’appellativo di giallista, anche se spesso nei suoi romanzi, ambientati nella Bellano degli Anni Trenta, qualche piccolo mistero da risolvere c’è. Sono però sempre misteri legati al paese, piccole invidie, atti di sopravvivenza o minuscole ribellioni che riescono appena ad increspare l’immobile acqua del lago. Questa volta, però, Vitali ha deciso di stupirci e ci ha regalato una strepitosa tragicommedia dal ritmo serrato, in cui dà vita a una coppia di
sfaccendati Bonnie e Clyde di provincia, irresistibili nella loro scelleratezza. Li racconta con l’arguzia e il gusto per l’assurdo che lo
hanno reso uno degli autori più amati in Italia: trascinandoci insieme verso il baratro, con il sorriso.
Un corpo senza identità ritrovato sulla riva di un lago – quello di Bienne – non è mai un buon segno, ma quello che Ariella Achermann ritrova in una nebbiosa mattina di novembre del 1934 porta con sé più di un mistero.
Tre anni prima, a Bellano, dopo il funerale dell’onesto fruttivendolo Erasmo Siromalli, l’annoiato e gaudente figlio Cletto non ha alcuna intenzione di prendere in mano il negozio del padre: non si sente fatto per la monotona esistenza di un bottegaio, in quel paesino di poche case affacciato sul lago. Sembra destino quando, durante un viaggio a Lecco per stringere un accordo con un losco rivenditore, incontra per caso Gioietta Vendoli, operaia col sogno di Cinecittà che farebbe di tutto per sfuggire alla madre Castica. Cletto, quasi per gioco, si finge un prospero grossista, mentre anche lei millanta una posizione sociale più elevata.
È solo l’inizio di una serie di bugie, fraintendimenti e imbrogli che porteranno i due giovani, in un’escalation comica e terribile, a una fuga rocambolesca con conseguenze funeste per i malcapitati che incroceranno il loro cammino…
Un romanzo che è un giro sulle montagne russe, che ti lascia senza fiato, spaventato a testa in giù, poi ti ribalta e ti fa ridere a
braccia alzate mentre percorri la salita più ripida che c’è. Davvero da leggere.
Amanda Colombo – Galleria del Libro
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