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Il medico di base di Legnano ricorda le vittime del Covid e omaggia il dottor Flavio Bison

eonardo Vegetti presidente della cooperativa Gst di Legnano, ha ricordato con grande commozione gli anni della pandemia in occasione dell'intitolazione dei 10 alberi di ciliegio alle vittime del Covid

Il medico di base di Legnano,  Leonardo Vegetti presidente della cooperativa Gst di Legnano, ha ricordato con grande commozione gli anni della pandemia in occasione dell’intitolazione dei 10 alberi di ciliegio alle vittime del Covid. «Ricordo tutti quei momenti in cui imperavano paura e disperazione; eravamo in lockdown e una macchia misteriosa cominciava a mietere vittime senza possibilità di cura. Ma per Legnano il peggio doveva ancora arrivare. Eppure ci sembrano lontanissimi quei giorni quasi rimossi dalla nostra memoria. Tutti noi in prima linea – ha raccontato – abbiamo cercato di affrontare una situazione più grande di noi. All’inizio era difficilissimo recuperare persino i mezzi di protezione, per chi malato rimaneva nella propria abitazione ci si inventava cure e assistenza: nessun protocollo esistente poteva aiutarci nelle scelte. A volte bastava semplicemente  rincuorare telefonicamente, giornalmente chi aveva la fortuna di non essere particolarmente grave e quindi ricorrere al ricovero ospedaliero».

Vegetti ha ricordato, «le telefonate tra colleghi del territorio ospedalieri, che si susseguivano alla ricerca di risposte che non c’erano, ci si consolava tra di noi isolandoci nelle nostre abitazioni, sperando di non coinvolgere i nostri cari»

«Oggi ci viene dato modo con un semplice gesto di ricordare chi non ce l’ha fatta. Personalmente – ha concluso il medico di base – voglio ricordare tra amici colleghi e pazienti deceduti il nostro concitativo dottor Flavio Bison vittima della seconda ondata di covid, quella che per il nostro territorio è stata la più drammatica.Flavio oltre che caro amico è stato un riferimento per affrontare quei giorni. Quante speranze avevamo per il vaccino annunciato e che purtroppo lui non ha fatto in tempo a vedere, ma che ha un gatto completamente radicalmente il decorso della malattia. Ricordiamo tutti quelli che non ce l’hanno fatta e ricordiamoci di quanto siamo facili fragile. E a voi i giovani dico che questa maledetta malattia vi ha portato via due anni della vostra preziosissima vita due anni, per cui  coraggio»

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Marzo 2024
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