Torna in consiglio comunale il tema delle case popolari. A sollevare la questione nell’ultimo consiglio comunale è stata la consigliera comunale Daniela Laffusa. L’esponente della Lega chiede «più morbidezza» nell’attribuzione dei punteggi per l’ottenimento di alloggi popolari di fronte a casi di fragilità, anche se, come le è stato risposto dal funzionario comunale responsabile dell’area, Alberto Legnani, le regole sono quelle e vanno applicate allo stesso modo per tutti: «Tutte le procedure sono automatiche e non c’è alcuna discrezionalità da parte dei tecnici, anche il Comune ha fatto quello che doveva fare».

Tra l’altro, è stato detto durante la discussione dell’interrogazione, in tutto il territorio dell’Alto Milanese non sono disponibili alloggi popolari temporanei, presenti ad esempio a Milano, e l’unica soluzione per chi è in emergenza abitativa resta l’housing sociale. Nel caso specifico portato all’attenzione del consiglio da Laffusa la famiglia rimasta esclusa dalla graduatoria ha in essere un contratto di comodato d’uso, stipulato con chi la ospita, e non ci sono le condizioni per ottenere i punteggi sperati: «Queste sono falle burocratiche a danno di tutti», ha detto la consigliera. «Non è stata data un priorità alla fragilità – ha aggiunto il consigliere Toia – Prendiamo esempio dalla legge dell’amministrazione di sostegno per gestire queste situazioni».