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Profughi, a Legnano arrivate 15 donne. Esclusa l’apertura di grandi centri di accoglienza

L'accordo firmato tra Prefettura di Milano e Comune di Legnano, esclude la possibilità di aprire ulteriori strutture di accoglienza. Nella nuova sede di Croce Rossa posti per 57 migranti. Giovedì 28 settembre arrivate 15 donne

Un’accoglienza «equilibrata per garantire la dignità e la cura delle persone e tutelare la sicurezza sociale». È questo il senso dell’accordo siglato oggi, 28 settembre, tra il Comune di Legnano e la Prefettura di Milano. Un’accordo bilaterale e unico nel territorio della Città Metropolitana che esclude (con una clausola ad hoc) l’apertura di ulteriori strutture di accoglienza in strutture non concesse o concordate dall’amministrazione comunale, come ad esempio le grandi caserme dismesse. Questo perchè il Comune di Legnano si è impegnato da tempo ad ospitare migranti in piccoli numeri contenuti e in forma organizzata con gli altri paesi dell’Alto Milanese.

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La firma tra prefettura e comune per l’accoglienza profughi 4 di 6

Dopo avere dato protezione ai profughi ucraini (17 quelli ancora  in città), la stessa formula di prima accoglienza è stata estesa a chi in questo momento di grande crisi umanitaria sta scappando dall’Africa. Proprio oggi sono arrivate 15 donne al Cas (Centro di accoglienza straordinaria), allestito e gestito dalla Croce Rossa nella nuova sede di via Ragazzi del ’99. Con loro anche 5 minori non accompagnati inviati in intesa con la Magistratura. Arrivano da Congo, Camerun, Costa d’Avorio e Marocco e dormiranno nei moduli abitativi (container in metallo da 4 posti letto l’uno e bagni separati) posizionati nel cortile interno, dove ci sono altri 15 posti liberi. L’accordo con la Prefettura prevede infatti l’ampliamento del numero dei posti di accoglienza della struttura comunale “CAS Cadorna” da 25 (il numero di donne accolte nei mesi scorsi nel dormitorio Cri) a 57 posti complessivi. (Non ci è stato consentito di visitare i moduli abitativi per motivi di privacy in quanto già abitati dai migranti ndr)

La firma tra prefettura e comune per l’accoglienza profughi

UN MODELLO DA EMULARE

«Legnano, con i suoi 98 posti, tra CAS e SAI (accoglienza di prima e secondo livello), è un esempio da seguire – ha sottolineato il Prefetto di Milano Renato Saccone – perché un’accoglienza equilibrata nel territorio metropolitano, curata, con l’impegno diretto delle amministrazioni locali, è garanzia di miglior cura delle persone accolte, di più attento controllo sociale e di minore impatto sul territorio, con indubbi effetti positivi sulla sicurezza urbana».

«Coerentemente con la scelta di un modello di accoglienza diffusa fatta già anni fa da questo territorio – dichiara il sindaco Lorenzo Radice -, l’Alto Milanese conferma, con l’appendice all’accordo con la Prefettura di Milano, un impegno preciso: fare ognuno la propria parte per affrontare un fenomeno, quello migratorio, che non ha più le caratteristiche dell’eccezionalità, ma che è ormai diventato strutturale. Alla luce dell’esperienza che abbiamo maturato in questi anni possiamo tranquillamente affermare che questo modello basato su accoglienze di gruppi piccoli funziona, essendosi dimostrato capace di dare la giusta attenzione sia alle esigenze dei richiedenti asilo, sia a quelle di sostenibilità sociale e sicurezza richieste dalla popolazione: la dimostrazione è che col tempo molti di loro sono passati al SAI (accoglienza di secondo livello), e hanno realizzato percorsi di vita che li hanno portati a una vera e completa integrazione nelle nostre comunità».

“NON SARANNO ATTIVATI NUOVE STRUTTURE DI ACCOGLIENZA”

Nello specifico l’accordo con la Prefettura contiene una “clausola di riserva“: l’impegno della Prefettura di Milano a non attivare ulteriori strutture di accoglienza, o comunque a non incrementare il numero degli ospiti, nel territorio del Comune di Legnano, se non d’intesa e nell’ambito dell’accordo di collaborazione. Questo impegno si estende ai Comuni dell’Ambito Alto Milanese che attiveranno nei propri territori posti ulteriori per l’accoglienza per migranti.

COME FUNZIONA L’ACCOGLIENZA

II Cas è gestito dalla Croce Rossa Italiana – sezione di Legnano. Le spese per il noleggio e l’allacciamento dei moduli saranno rimborsate interamente al Comune di Legnano dal Ministero dell’Interno. L’associazione può contare su tre dipendenti e 50 volontari che si prendono cura delle persone accolte. Oltre ai servizi sanitari, portano i bambini a scuola e sono in rete con le altre associazioni del territorio per eventuali corsi di italiani, accompagnamenti e esigenze di varia natura.

Arrivati gli otto moduli abitativi per i profughi nell’ex deposito della caserma di Legnano

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Pubblicato il 28 Settembre 2023
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