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Giorno della Memoria: Angelo Turano sarà ricordato al Memoriale della Shoah di Milano

Bersagliere nativo di Cosenza venne deportato nel 1944 in un lager. Il nipote, legnanese, Giacomo Re Sarto, sabato 4 febbraio riceverà una medaglia d'onore dedicata ai militari italiani internati nei campi di concentramento

turano

«Bravo nonno che hai lottato da bersagliere per la tua nazione insieme ai partigiani contro l’occupazione feroce nazista». Così nell’ottobre scorso, Giacomo Re Sarto, giovane legnanese conosciuto sia per l’arte del maniscalco, sia per la passione nell’animare il mondo social, commentava le vicende di nonno Angelo, deportato nel 1944 in un lager tra prigionieri politici, militari ed ebrei. Storia che sembrava dimenticata da tutti ed invece oggi tornata d’attualità, perchè Angelo Turano, originario di Cosenza, sarà tra i premiati con la Medaglia d’onore in una cerimonia che si svolgerà al Binario 21 di Milano a cura della Prefettura.

L’invito, in un primo momento, aveva sorpreso, ma anche fatto gioire, Giacomo. Poi lo ho spinto a raccontare la vicenda del nonno bersagliere in un post che riproponiamo qui sotto integralmente. Una nuova storia di dolore collegata alle deportazioni naziste, ma anche di riconoscenza verso i sacrifici di un bersagliere innamorato del suo Paese.

Nella mia famiglia si è sempre parlato poco di questi fatti, solo negli ultimi anni ho cercato di approfondire l’argomento che mi sentivo toccare dentro, forse perché quando lo vedo, vedo i miei occhi, il mio naso, i miei lineamenti.. vedo qualcuno che è dentro me. Mia madre racconta che da piccola non si parlava molto in casa della storia di suo padre, e anche lui quando era ancora in vita non ne parlò molto, ai tempi si usava cosi… forse per rispetto, forse per dolore, forse per una vergogna senza motivo…. ma ci si teneva dentro il dolore.

Oggi è molto diverso. Mio nonno era un Bersagliere, nel 1943 viene arruolato in guerra.. sto provando ancora oggi con la richiesta del fascicolo della matricola a sapere la sua storia militare. A 19 anni viene arruolato. Quell’anno l’8 settembre Badoglio firma l’armistizio con gli americani ed i nazisti diventano forza di occupazione… gli italiani nemici.
Viene fatto prigioniero, è stato poco tempo a Bolzano, forse un paio di mesi, per poi essere deportato, nel 1944, in Germania (che può essere anche Austria o Polonia che ai tempi erano dichiarati Germania). Sulle motivazioni della cattura e deportazione non ho certezze, l’ipotesi partigiana è possibile ma prende piede nella ricerca l’ipotesi che, essendo Bersagliere ed essendo stato catturato a fine 43, possa aver fatto parte della 51.a divisione di Bersaglieri che fu accorpata nella 5a armata americana che in quel periodo si trovava negli scontri sulla linea Gustav/Volturno nel sud Italia. Ovviamente, bib c’è la certezza ma grazie alle ricerche e alle persone con cui mi stanno mettendo in contatto forse stiamo arrivando a qualche dettaglio maggiore, Mabgari tutto non si saprà mai, matentate è doveroso!

Vive un anno circa in questo campo prima di riuscire a fuggire, motivo per cu riceve una medaglia al valore di Guerra. Nel 1945 ritorna a casa… mia madre mi racconta che si parla di un uomo denutrito e malato, il campo di concentramento l’ha devastato a soli 21 anni di vita. Mia madre sa tutte queste cose, gliele hanno dette la nonna ed i suoi fratelli. Mia madre non conobbe mai suo padre, mori 2 mesi prima che lei nascesse nel 1953.. quelle ferite, quelle patologie subentrate dopo la guerra lo portarono lentamente ad una morte che lasciò mia madre tutta la vita senza un padre. Nel Lager in cui visse più tempo, Bolzano, ebbe a che fare con Hans Haage, alto ufficiale nazista che usufruì di un altro soldato, un Ukraino naturalizzato tedesco, Michael Seifert, chiamato Misha o meglio IL BOIA. Torturava, uccideva persone senza motivo, i racconti parlano di un uccisione di una donna in una cella col collo di una bottiglia senza alcun motivo. Si macchio di centinaia di Crimini all’interno di quel campo. Nel 2008 è stato identificato oramai 80enne, viveva sereno da più di 60 anni a Vancouver… mentre mio nonno morì nel 53 lui potè vivere indisturbato fino al 2008, anno in cui viene estradato in Italia e processato per crimini guerra, recluso in carcere dove morì solo nel 2010.
Perché parlare anche di lui? E’ il giorno della Memoria, in Germania sono iniziati processi a nazisti mai processati oggi 90enni.. che senso ha a quella età? Ha senso.. non è mai tardi per essere colpevoli di tali atrocità contro l’umanità.

In Germania, come in Italia per i fascisti, il giorno dopo la guerra erano scomparsi milioni di nazisti.. nessuno sapeva più chi fossero quelli del partito. Vennero processati a Norimberga, tra testimonianze immerse di finte recite di insanità mentale, 500 ufficiali nazisti (su milioni di soldati), condannati solo 128 e per lo più a 2 o 3 anni di reclusione (pena che può sollevare tali reati??). Il nazismo si nascondeva ancora e si nasconde ancora tutt oggi dietro a persone dell’epoca ed alcuni loro discendenti.
Gli americani nell’Aprile del 45 quando scoprirono i campi si scagliarono contro la popolazione che faceva finta di non sapere.. presero il loro cibo e lo portarono erroneamente nei campi. Persone cosi magre con tutto quel cibo rischiavano di morire. Fecero radunare la popolazione dei luoghi vicini ai Lager e li costrinsero a seppellire i corpi dei detenuti bruciati, torturati, pelle e ossa.

PER NON DIMENTICARE. PER AVERE MEMORIA
Non dimenticate, l’indifferenza rende l’uomo cieco.
Per mio nonno Angelo TURANO
Sabato al Binario 21 sarà emozionante.

Redazione
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Pubblicato il 31 Gennaio 2023
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