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Al Parco Alto Milanese 350 nuovi alberi grazie ad un progetto aziendale

A piantumarli è l'azienda Hfiltration che fino al 2025, curerà e monitorerà la nuova porzione di bosco che sarà annessa al polmone verde. Il bosco sarà composto da piante arbustive e arboree autoctone per supportarne la biodiversità

Piante Parco Alto Milanese

Trecentocinquanta nuovi alberi al Parco Alto Milanese. A piantumarli è l’azienda Hfiltration che fino al 2025, curerà e monitorerà la nuova porzione di bosco che sarà annessa al polmone verde. Gli alberi saranno inseriti di 2.000 mq di terreno e saranno in grado di assorbire ogni giorno circa 100kg di CO2. «Un progetto – commenta l’azienda – che porta diversi benefici in termini ambientali sia per il supporto alla fauna locale sia per il filtraggio dell’aria e il rinfoltimento dell’area verde nell’alto milanese».

A occuparsi è progetto è la Human & Friendly, la divisione dell’azienda che sostiene la protezione dell’ambiente e supporta cause sociali. Questo ha consentito anche una crescita del 30% nel 2022 del fatturato aziendale, dovuta a un’identità aziendale votata a progetti sociali ed eco sostenibili che le hanno consentito di conseguire la certificazione ESG, rating di sostenibilità che accerta la solidità di un’azienda dal punto di vista degli aspetti ambientali, sociali e di governance.

Piante Parco Alto Milanese

Il bosco HFiltration è composto da piante arbustive e arboree autoctone per supportarne la biodiversità. In particolare, con la consulenza di un agronomo, l’azienda ha scelto di piantare aceri, tigli e biancospini, che garantiscono una grande produzione di bacche, fiori e frutti e pertanto sono in grado di alimentare la fauna locale che a sua volta, nutrendosene, fertilizza il terreno. Sono piante capaci di catturare gli insetti buoni, per esempio api e farfalle, incrementando così la sostenibilità del bosco. Ad oggi annualmente le piante assorbono 18 tonnellate di CO2 circa. Si stima che il parco fra 6 anni sarà in grado di assorbirne 36,5 tonnellate annue. Le piante, una volta cresciute, saranno in grado di massimizzare ulteriormente il loro contributo. Monitoraggio e manutenzione verranno effettuati regolarmente dall’impresa fino al 2025, quando le
piante saranno diventate autonome; superati i sei anni, il bosco dovrà essere lasciato in autonomia per limitare lo spreco idrico e abituare le radici a cercare l’acqua in profondità, rendendole capaci di affrontare i momenti di maggiore siccità. Non sono
previsti trattamenti chimici di supporto sia perché si tratta di un terreno agricolo di buona qualità sia perché vi sono insetti buoni in grado di aiutare la sopravvivenza del bosco. Si tratta di un progetto che porta diversi benefici in termini ambientali sia per il supporto alla fauna locale sia per il filtraggio dell’aria e il rinfoltimento dell’area verde nell’alto milanese.

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Novembre 2022
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