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La Lega rivuole l’operazione “Strade sicure” a Legnano, la maggioranza apre ma poi boccia la mozione

Dopo la rassicurazione del vicesindaco sulla volontà di attivarsi per portare "Strade Sicure" in città, la maggioranza ha bocciato la mozione

Consiglio comunale Lorenzo Radice

L’operazione ” Strade sicure” e la mozione della Lega per la partecipazione di Legnano al progetto che comporterebbe la presenza in città dell’Esercito per il contrasto alla criminalità spaccano per l’ennesima volta il consiglio comunale cittadino per la bocciatura del documento che chiedeva all’amministrazione di impegnarsi per ottenere l’intervento dei militari contro quella che per il Carroccio è ormai una vera e propria escalation di violenza.

«La percezione che i cittadini hanno a Legnano è di grande insicurezza – ha spiegato la consigliera leghista Daniela Laffusa presentando la mozione -. Purtroppo la nostra città è saltata agli onori della cronaca per episodi molto poco edificanti: ricordiamo tutti le segnalazioni di spaccio di droga alla luce del giorno al parco Falcone e Borsellino, in stazione e in diversi quartieri della città, le aggressioni nel pomeriggio in pieno centro, l’escalation di furti in appartamento che personalmente mi ha profondamente allarmato perché mai è successo che durante le giornate di agosto in un solo stabile venissero scardinate tre porte blindate e lo stesso succedesse nel palazzo accanto e nel palazzo dopo ancora. Il nostro territorio non è ben pattugliato, e non perché la Polizia Locale non faccia bene il suo lavoro ma perché giocano una partita 3 contro 11: c’è un’escalation di violenza che questa amministrazione troppo spesso sottovaluta, la città è diventata insicura e con la mozione chiedo che l’amministrazione si rivolga al Prefetto per partecipare all’operazione “Strade sicure”, che garantirebbe l’arrivo a Legnano dell’Esercito nel punti più sensibile e sarebbe un ottimo deterrente per la criminalità».

La mozione, pur nel perimetro di una visione diametralmente opposta ella sicurezza tra i due rami del parlamentino, sembrava inizialmente aver trovato un’apertura da parte dell’amministrazione. «“Strade sicure” non prevede un bando a cui aderire, è un’operazione che parte dal Ministero della Difesa – è stata la replica dell’assessore alla partita Anna Pavan -: a Legnano sotto la giunta Centinaio c’è stata la presenza di militari in stazione proprio su richiesta dell’allora sindaco ma normalmente l’operazione prevede che vengano identificati luoghi sensibili e lì venga posizionato il personale dell’Esercito. La strategia di fondo messa in atto da questa amministrazione, peraltro è che si debba lavorare insieme: da subito, e anche con un certo rinforzo con la Questura negli ultimi mesi, si è agito per programmare iniziative comuni sul territorio, anche con le altre Polizie Locali. Questa amministrazione ha inoltre potenziato, anche su sollecitazione delle minoranze, la videosorveglianza. Il Controllo di Vicinato è attivo in diversi contesti come anche una serie di progettualità, finanziate anche da Ministero e Regione, tra cui quella sul tema delle dipendenze e l’operazione Smart».

«Queste azioni di carattere sostanzialmente sanzionatorio nella nostra visione devono essere accompagnate da prevenzione e supporto ai cittadini fragili – ha aggiunto Pavan -: per fare questo è necessario creare una rete che prevede la presenza delle Forze dell’Ordine, dei servizi sociali, delle agenzie del Terzo Settore e via Carlo Porta è un esempio di come qualcosa abbia funzionato anche se i problemi non si risolvono dall’oggi al domani. Le situazioni si degrado vanno presidiate con centri di aggregazione, sedi di associazioni, Controllo del Vicinato e custode sociale. Detto questo, come amministrazione abbiamo comunque dato mandato alla Polizia Locale di prendere contatti insieme alla Questura con il Ministero della Difesa per capire se come comune abbiamo i requisiti per poter entrare nell’operazione “Strade sicure”».

Tutti d’accordo, quindi, per una volta? Neanche a dirlo, no. Ad accendere la miccia dello scontro – l’ennesimo – che fatto volare anche parole grosse è stata la presa di posizione del consigliere Mario Brambilla: «La mozione così com’è per noi non è accettabile – ha dichiarato il capogruppo di Insieme per Legnano “gelando” le opposizioni -: ci addossa delle colpe e fa un’analisi che non condividiamo assolutamente. Siamo d’accordo che si vada a verificare la possibilità di partecipare al progetto, ma la mozione così com’è noi non la votiamo».

Parole che sono bastate per scatenare la reazione delle minoranze, a partire dal consigliere Francesco Toia che ha parlato di «miopia della maggioranza» paragonando addirittura la discussione della mozione al set di “Scherzi a parte”. «Nessuno vi sta addossando delle colpe – ha replicato Toia -: che la città non sia sicura, sia sporca e ci siano zone tragicamente abbandonate e che nella migliore delle ipotesi solo l’Esercito possa dare un punto di svolta sono dati di fatto. Mi viene quasi da ridere a sentire che ci vuole il custode sociale per migliorare il degrado: non si può combattere un esercito con uno stuzzicadenti, davanti a situazioni tragiche come quella di via Carlo Porta servirebbe una pattuglia 24 ore su 24. La maggioranza se ne lava le mani, ancora una volta emerge il distacco dalla realtà dell’amministrazione».

Sulla stessa linea anche Forza Italia («Dire che ci sono queste negatività significa incolpare – ha chiesto alla maggioranza il capogruppo Letterio Munafò -? È una constatazione dei fatti rispetto alla quale tutti insieme dovremmo cercare un miglioramento. Dite una cosa e poi fate il contrario, vi state mettendo dalla parte sbagliata») e Fratelli d’Italia («Sono rimasto attonito dalle dichiarazioni di Brambilla – ha aggiunto il capogruppo Gianluigi Grillo -: l’assessore nei fatti condivide lo spirito della mozione, ma la maggioranza non la vota. O è tutto un bluff, o c’è uno scollamento totale tra quello che fa la giunta e quello che pensano i consiglieri»). Ma è stata soprattutto la Lega a rivolgere parole di fuoco alla coalizione che sostiene il sindaco Lorenzo Radice parlando di «barzelletta dell’anno» e di una «giunta che non è in grado di controllare i propri consiglieri». «Questo atteggiamento ormai lo conosco e non mi meraviglia – ha sottolineato Daniela Laffusa -, mi meraviglia invece che l’assessore Pavan permetta una mancanza di rispetto totale nei propri confronti».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Settembre 2022
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