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A Legnano “Viaggio nel mondo in città”, il tour nei negozi multietnici del centro

Diversi legnanesi hanno scoperto alcuni negozi aperti da migranti in centro a Legnano ed hanno ascoltato le loro storie

Legnano, viaggio nel mondo in città

Zakir, originario del Bangladesh, nel 2013 ha aperto un negozio in via De Gasperi a Legnano. Yuliya, di origini ucraine, con la figlia Raisa gestisce una panetteria in via 29 Maggio. Poi il marocchino Abdo titolare di un originale barber nel quale lavorano barbieri provenienti anche dall’America Latina. E Mercedes proprietaria de La Rambla, take away spagnolo nel quartiere Legnanello. Sono solo alcuni tra i commercianti di Legnano con alle spalle storie di migrazione e integrazione. Le difficoltà del vivere, gli incontri sbagliati, la forza di rimettersi in piedi anche con l’aiuto di persone inaspettate. E andare avanti per realizzare sogni in una una terra dove non sei nato, ma che diventa la tua seconda casa.

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Volti cordiali dietro al banco di questi negozi visitati nella sera di mercoledì 28 luglio durante l’iniziativa “Legnano, viaggio nel mondo in città” organizzata da Fondazione Somaschi in collaborazione con So.LE – Azienda Sociale del Legnanese. Il progetto fa parte dei percorsi di inclusione socio lavorativa promossi nell’ambito del programma Work in progress, finanziato da Regione Lombardia e dal Fondo Sociale Europeo.

Il tour è partito dalla Biblioteca di Legnano: una vera agorà dove le culture del mondo si incontrano. A fare gli onori di casa Selene Buia responsabile della “Casa dei libri” di Legnano con l’assessore Guido Bragato e Costanza Bargellini della Fondazione Padri Somaschi.

A guidare il gruppo di legnanesi nelle vie del centro è stato Alassana, giovane originario del Gambia ospitato negli scorsi anni nel Centro di Accoglienza Straordinaria di Legnano di Fondazione Somaschi e ora operatore socio sanitario nella Fondazione Sant’Erasmo sempre a Legnano. Tra i partecipanti anche Patrizia, fra le protagoniste della Biblioteca vivente realizzata negli scorsi mesi. Poi Costanza, responsabile del Servizio di Accoglienza Housing di Fondazione Somaschi a Legnano e Rescaldina dove vengono accolte, su segnalazione dei Servizi Sociali e dei CAV, donne vittime di violenza e di sfruttamento, sole e con figli, persone in difficoltà e senza fissa dimora.

La prima tappa è stata nel Minimarket in via De Gasperi gestito da Zakir e dai suoi figli nati e cresciuti in Italia. Lui ha raccontato di esser arrivato in Italia nella stazione Termini a Roma nel lontano 1989. Tra diverse disavventure è poi riuscito a costruire un futuro per se e per la sua famiglia: «Non ho trovato una mano amica tra i miei compaesani, anzi. Ho trovato aiuto solo dagli italiani: grazie a tutti loro. Nel 2000 ho aperto un minimarket a Gallarate poi nel 2013 ho attivato questo negozio qui a Legnano. Saranno i miei figli ad andare avanti: nessuno di loro vuole andare in Bangladesh si sentono italiani».

In via 29 Maggio angolo via Vittoria la panetteria tanto sognata e cercata da Yuliya: madre single e senza impiego in Ucraina, che ha trovato lavoro e amore in Italia. «Quando sono arrivata qui ho iniziato a fare le pulizie e nel contempo lavoravo in un bar – spiega con emozione Yuliya -. Poi mia figlia, a 16 anni, mi ha raggiunto. L’ho fatta studiare. Non ho mai lasciato in dietro le mie speranze e il mio sogno di aprire una panetteria. Alla fine ci sono riuscita: ho incontrato un compagno di vita straordinario, con il suo aiuto e quello di mia figlia sto gestendo quest’attività».

A poche centinaia di metri il barber shop gestito da Abdo, originario del Marocco, in
collaborazione con quattro ragazzi provenienti dall’Africa e dal Sud America che hanno reso questo negozio un punto di riferimento per i tagli di capelli di tendenza tra i più giovani. Di poche parole, ma sorridenti i barbieri, impegnati a tagliare i capelli anche ad un paio di piccoli clienti, hanno accolto i visitatori. Con Alassana il gruppo ha poi raggiunto, sempre a piedi, l’ultima tappa: il take away spagnolo di Mercedes che ha scelto la ristorazione per passione. Anche qui la titolare ha raccontato con cordialità e allegria la sua storia migratoria fatta di sarifici, sogni e speranze.

Il viaggio si è concluso con un “arrivederci”, perchè il muro della diffidenza è stato abbattuto con un sorriso e due parole cordiali. Sicuramente c’è chi tornerà in quei negozi come cliente.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Luglio 2022
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