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Dagli scioperi all’impegno sociale, Fabio diplomato con 100 a Legnano racconta la sua scuola

In attesa di raccogliere tutti i nomi dei diplomati eccellenti delle scuole legnanesi abbiamo scambiato con Fabio Panella del Dell'Acqua di Legnano qualche impressione sull'esame conseguito dopo cinque anni segnati da grandi cambiamenti e tante difficoltà

Generico 11 Jul 2022

Fabio Panella, rappresentante d’Istituto dell’Isis Dell’Acqua e membro della consulta giovani, è sempre stato presente ad ogni iniziativa extra-scolastica ma anche in prima fila durante gli scioperi per chiedere maggiore attenzione alla scuola. Un impegno che non gli ha impedito di mantenere la media alta e di diplomarsi all’Isis Dell’Acqua con il massimo dei voti: «Non sono qui a scioperare per saltare un giorno di scuola ma per fare valere i nostri diritti», aveva detto in occasione di una manifestazione fuori dalla scuole

Nella sua classe, la 5 A AFM, hanno preso 100 anche Xhorxha Nikaj e Giulia Pezzoni e in attesa di raccogliere tutti i nomi dei diplomati eccellenti delle scuole legnanesi – gli orali sono ancora in corso – abbiamo scambiato con lui qualche impressione sul titolo scolastico conseguito dopo cinque anni segnati da grandi cambiamenti e tante difficoltà.

Fabio, come è stato l’esame? 

Per le due prove scritte ci eravamo allenati per essere pronti al massimo; la prova d’indirizzo, in particolare, è stata lo specchio delle prove fatte durante l’anno. Nell’orale mi è stata proposta la foto dei giudici Falcone e Borsellino: grazie anche agli incontri proposti dalla scuola con avvocati penalisti e associazioni come Libera sul tema delle mafie, sono riuscito a collegare tutte le materie e a parlare dell’argomento a 360 gradi.

I due anni di pandemia e la didattica a distanza, invece, ti hanno penalizzato?

Durante la Dad i docenti erano prevenuti sul nostro grado di preparazione, per la forte tendenza alla distrazione o a copiare. In generale anche le motivazioni per lo studio potevano venire meno ma per me è stato il contrario: durante le lezioni a distanza mi sono impegnato di più, è stato uno stimolo per fare meglio.

Per quanto riguarda i rapporti sociali, come sono stati vissuti?

E’ stato difficile riprendere i rapporti tra i compagni di classe: al rientro, dopo le chiusure e le restrizioni, c’era tanta diffidenza, non c’era più il contatto fisico. Ci siamo riavvicinati solo verso marzo quando abbiamo partecipato alla prima cena di classe tutti insieme; in quell’occasione la classe si è unita. Poi, finalmente, dopo due anni abbiamo fatto anche la gita, seppur di un solo giorno, a Verona. Anche quello è stato un bel momento per ritrovare la socialità persa.

Perchè hai scelto di fare il rappresentante nella tua scuola?

Mi piace la politica, parlare e cercare di fare qualcosa  con le persone e ricoprire un ruolo da leader Ho sempre cercato di aiutare i miei compagni e ho detto proviamoci, prima come rappresentante di classe e poi di Istituto. Sempre per questi motivi sono entrata nella consulta giovani del Comune, un organo che considero molto importante per avvicinare le Istituzioni ai giovani. Stiamo pensando a eventi estivi e siamo stati coinvolti nella co-progettazione dell’hub-socolastico nell’ex liceo Verri. La proposta è interessante perchè copre gli interessi di tutti i ragazzi che fino agli anni scorsi non venivano coperti.

Come rappresentante hai anche “guidato” uno sciopero che ha richiamato molti studenti a manifestare davanti al Dell’Acqua.

Avevamo manifestato per chiedere maggiori misure di sicurezza e di risolvere problemi che si trascinavano da tempo. Come rappresentante ho sentito il dovere di fare sentire la voce della scuola. Guardando il mio Istituto  dall’esterno, mentre entravo per le prove scritte, ho notato quanto questo sia però cambiato negli ultimi tre mesi: ci sono meno finestre rotte (quasi nessuna), i caloriferi si riescono a spegnere e ci sono più rastrelliere per le biciclette. Sono poi iniziati i lavori alla palestra. C’è ancora tanto da migliorare a livello infrastrutturale – ad esempio chiediamo uno spazio sicuro per le moto – e occorre un contatto più forte tra Istituzione e scuole di Legnano, perchè vengano raccolti i bisogni dei ragazzi. La nuova giunta, però, sta facendo passi in questa direzione e speriamo sia un buon inizio. Non dico che la nostra manifestazione abbia contribuito a tutto questo ma sono convinto che fare sentire la propria voce sia fondamentale per migliorare quello che non va bene.

Quale è stato il momento più difficile e quello più bello in questi 5 anni?

Il più difficile, quest’anno quando siamo entrati in una sorta di quarantena; il più bello è stato il cambiamento dalla seconda alla terza superiore, quando ho capito che il tempo trascorso a scuola va sfruttato e vissuto al meglio.

Cosa farai l’anno prossimo?

A breve partirò per l’ Irlanda, dove resterò per tre settimane come ambassador per l’Erasmus. Poi mi prenderò un mese per le vacanze e a settembre credo di partire con l’università, penso o economia o ingegneria. Nel frattempo vorrei fare anche qualche lavoretto.

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Redazione
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Pubblicato il 12 Luglio 2022
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