Un vero patrimonio sacro ma anche artistico è tornato alla parrocchia San Magno di Legnano. Uno straordinario recupero grazie all’interessamento della stessa parrocchia legnanese, al lavoro svolto dai Beni Culturali Regione Ecclesiastica Lombardia e all’intervento del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza.

La presentazione alla comunità nel pomeriggio di domenica 7 novembre in Basilica a cura della prof.ssa Maria Teresa Padoan del Centro culturale San Magno. Si tratta di cinque tavolette esposte un tempo nel Santuario della Madonna delle Grazie e che rappresentano ex voto risalenti al XIX  e XX secolo carichi di contenuto religioso, storico e artistico. Tavolette votive che raccontano storie di legnanesi “miracolati” da cadute in un pozzo, finiti sotto gli zoccoli di un cavallo e anche da una torre del castello visconteo. Nell’arco di un ampio periodo di tempo di loro si erano perse le tracce.

Il lavoro di ricerca, di recupero e di attenzione a questo ricco patrimonio esistente in tutta la Lombardia e uscito illegalmente dai suoi  luoghi originari (il nostro santuario nel caso specifico) è stato raccontato rispettivamente dal dott. Giuseppe Rovera, archivista della parrocchia San Magno, dal Maggiore Claudio Sanzò, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza e dall’architetto Carlo Capponi, delegato Beni Culturali Regione Ecclesiastica Lombardia.

«Il Nucleo TPC esiste dal 1969 – ha spiegato il Maggiore Sanzò – . Ha lo scopo di tutelare la nostra storia anche con una funzione sociale. Un Nucleo a difesa delle nostre tradizioni, rappresentate anche da ex voto, che deve appartenere a ogni cittadino, perchè la Patria va salvaguardata non solo armati di un moschetto ma anche con azioni che aiutino a conservare quello che siamo stati».

Dall’architetto Capponi un intervento che ha affrontato i tre aspetti delle tavolette (oggetti, ma anche beni culturali e infine ex voto), mentre il dott. Rovera ha narrato la loro storia, con una dettagliata illustrazione del profondo valore attribuito nei secoli scorsi, in città, agli ex voto esposti nel Santuario della Madonna delle Grazie.