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Un anno di amministrazione arancione a Legnano, il sindaco Radice: “Scaldati i motori, ora si riparte”

Intervista al primo cittadino del centrosinistra a un anno dalla sua elezione a sindaco

Lorenzo Radice

Oggi, un anno fa, Lorenzo Radice veniva eletto sindaco di Legnano. Una grande festa arancione, colore “simbolo” della coalizione di centrosinistra, ha accompagnato il giorno della vittoria ed è proseguita anche nei giorni successivi con un entusiasmo che non si è spento nemmeno quando la città è piombata nel secondo lockdown: pochi giorni di “libertà” e la giunta Radice si è trovata ad affrontare un’emergenza dopo l’altra. Dopo mesi di  chiusure e restrizioni imposte, che hanno forzatamente rallentato l’attività dell’amministrazione comunale, si sta ora finalmente assistendo a una lenta ma progressiva ripartenza.

Sindaco, il primo anno di mandato si è chiuso con due grandi eventi: il Palio di Legnano e la Coppa Bernocchi. Due segnali di uno ripresa in città con qualche criticità. Qual è il vostro bilancio?

“E’ un’impresa eccezionale essere normali”, cantavano gli Articolo 31. Bisognava ripartire dalla cose normali e così abbiamo provato a fare, non volevamo farci trovare impreparati al momento della vera ripartenza. Anche se “azzoppati” gli eventi dovevano essere fatti. Da cittadino il Palio non lo avrei fatto ma ho ascoltato la comunità, tutta. Questo è stato comunque solo il riscaldamento per arrivare al Palio di maggio gestito dalla Fondazione. Capisco invece i disagi per la viabilità e la chiusura delle scuole dopo un anno di DAD, ma la Coppa Bernocchi aveva bisogno di un’accelerata. Abbiamo già la data della prossima corsa: 3 ottobre 2022. Ci faremo trovare più preparati programmando anche un’azione di marketing territoriale.

In redazione riceviamo numerose lamentele per una città “sporca e degradata”. Quali sono le azioni in programma per migliorare il decoro urbano?

A causa dell’emergenza sanitaria abbiamo vissuto di più la città: il centro è sempre affollato e questo richiede maggiori interventi di pulizia. Come amministrazione abbiamo cercato di alzare l’attenzione sulle partecipate Amga e Aemme Linea Ambiente. Abbiamo rivisto i capitolati e i contratti, estendendo a tre anni quello del verde con una politica basata sui risultati e la richiesta di investimenti. Sul decoro urbano abbiamo ereditato una situazione complicata con 165 km di strada e 200 km di marciapiedi da rifare che richiedono un investimento di un milione di euro l’anno. Dopo i due anni di pandemia che hanno bloccato i cantieri, l’investimento andrebbe triplicato. Penso che i risultati degli interventi di riqualificazione si vedranno pian piano, già a partire da quest’anno. C’è però la preoccupazione che si fermino i cantieri, come è successo in via per Canegrate: le ditte hanno difficoltà a reperire materiali e a gestire i diversi interventi.

Lorenzo Radice

Finalmente la ex Manifattura di Legnano ha trovato un acquirente. Avete già  incontrato l’operatore? Quale è il progetto sull’area?

C’è stato un incontro con Officine Mak, la società che ha acquisito la fabbrica dismessa: l’interlocutore ha mostrato la volontà di procedere a passo spedito senza aspettare la variante del PGT. Per noi la Manifattura è una cerniera per armonizzare il centro di Legnano, al suo interno pensiamo ad un recupero delle aree vincolate con un polo culturale con biblioteca, una manifattura digitale e un mercato coperto. Tutte proposte che incontrano il favore dell’operatore intenzionato a realizzare nella superficie non vincolata una residenza di livello. Il dialogo con l’amministrazione è aperto.

A proposito di infrastrutture, quale futuro per la piscina comunale? 

La piscina è arrivata al capolinea. Entro la fine dell’anno avvieremo l’iter per un nuovo percorso di riqualificazione. Avendo coperto le vasche esterne che garantiscono le attività agonistiche, l’intenzione è quella di rifare completamente la parte al coperto. Per questo potrebbe arrivare un finanziamento tramite bando da 3 milioni di euro.

Su questo problema la minoranza ha pungolato più volte. Il clima in consiglio comunale però non è mai stato particolarmente collaborativo e in uno degli ultimi consigli comunali il centrodestra ha disertato l’aula per protesta. C’è la volontà di aprire un dialogo e un confronto?

Da parte nostra la volontà c’è. Un esempio è il progetto della consulta giovani: siamo arrivati al terzo incontro con le minoranze e il confronto è stato costruttivo. Il mio auspicio è che in consiglio comunale si dia maggiore spazio a temi politici rispetto a quelli meramente amministrativi che rallentano i lavori dell’aula consiliare.

Passando al sociale, temete effetti della pandemia sui cittadini più fragili?

I numeri delle persone seguite dai servizi sociali sono abbastanza stabili e nemmeno tutti i fondi destinati al sostegno dei cittadini in difficoltà a causa del Covid sono stati utilizzati. Per quanto riguarda l’occupazione, Confindustria prevede conseguenze ma non si aspetta licenziamenti di massa sul nostro territorio: abbiamo già “pagato” un prezzo salato negli anni scorsi per le precedenti crisi.

Tra le politiche ambientali emerge il progetto di economia circolare con la nuova Accam. Quali sono gli sviluppi?

Sono convinto che sia stata trovata una soluzione ad un problema che si trascinava da anni. Anche l’ultimo passaggio in assemblea con una votazione che non ha ratificato la nomina del liquidatore è solo formalem perché il bilancio negativo della società impone per legge la sua chiusura. L’inceneritore tra l’altro continua a mantenere la sua funzione sul territorio, che anche in questa fase ne registra la necessità, con l’obiettivo di andare progressivamente verso l’economia circolare con impianti di riciclo. Con Neutalia si apre una pagina nuova.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Ottobre 2021
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