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Avvistato un Grifone volteggiare su Legnano

Avvistamento straordinario quello raccontatoci da Alberto Sommi che nel tardo pomeriggio di martedì 21 settembre, il primo giorno di autunno

Avvistamento a Legnano

Avvistamento straordinario quello raccontatoci da Alberto Sommi che nel tardo pomeriggio di martedì 21 settembre, il primo giorno di autunno, ha avvistato un grifone volteggiare sui cieli di Legnano. L’esemplare di Gyps fulvus, visibile nelle foto scattate da Sommi di Antares Legnano, ha volteggiato sul territorio legnanese verso le 18.20.

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Avvistamento a Legnano : Avvoltoio in volo 4 di 6

«Ho avvistato in avvicinamento un volatile con un’apertura alare imponente – ci racconta con emozione Sommi – il tempo di osservarlo con il binocolo ed eccolo nel mirino della macchina fotografica che uso abitualmente per l’avifauna. Ho provato stupore e subito ho pensato “Ma che ci fa un avvoltoio in transito sopra il cielo di Legnano?” Per l’esattezza quello avvistato è un Grifone euroasiatico con tanto di etichettatura ( recante il N.6 ) ed un ricevitore satellitare di posizione situato sull’ala sinistra. L’avvoltoio ha volteggiato in cerchio per circa 4 minuti prima di sparire verso ovest attorniato da almeno 4 rondoni della specie pallido».

Il grifone eurasiatico, come ci spiega Sommi, è un uccello rapace che appartiene alla famiglia degli Accipitridi. «È stato un incontro, un osservazione veramente speciale e rara quella di oggi , un grazie alla natura ed alle sue meraviglie che non manca mai di stupirmi e per aver avuto l’onore di esserne testimone».

Carta d’identità del Gyps fulvus

Il suo aspetto è quello tipico del classico avvoltoio: sia la testa che il collo non hanno un piumaggio sviluppato ma solo un corto piumino, questo per facilitare l’ingresso della testa nelle aperture delle carcasse di cui si ciba; attorno alla base del collo c’è un collarino di piume che impedisce che il retrostante piumaggio si sporchi di cibo; le ali sono ampie, l’aspetto imponente, con remiganti primarie profondamente incise, tipiche del buon veleggiatore. Durante il volo il collo è tenuto ritratto, piegato a S e quasi sembra scomparire nel collarino. Può rimanere in volo per centinaia di chilometri senza sbattere le ali, può volare sino ai 6000 metri di quota solo sfruttando le correnti ascensionali. La coda corta e quadrata lo rende immediatamente riconoscibile in volo da altri avvoltoi con simili contrasti cromatici. Il piumaggio definitivo viene raggiunto dopo una fase giovanile in cui l’uccello è più scuro.

Dati metrici: apertura alare 2,4 – 2,8 m, lunghezza dalla punta del becco alle timoniere 95 – 105 cm, peso 7 – 12 kg
una specie in continua espansione , che sembra non correre il rischio d’ estinzione. La vita media è sui 30-40 anni e diventa sessualmente maturo verso 5-7 anni; la deposizione delle uova avviene tra la metà di gennaio e l’inizio di febbraio. La cova dura 52 – 58 giorni e il tempo di permanenza nel nido circa 110 – 120 giorni. La covata è di un uovo solo. Si nutre prevalentemente di carogne . I grifoni possono formare colonie separate e sono piuttosto fedeli al loro luogo stanziale. Si sposta solitamente in stormi di parecchi individui.

Il grifone eurasiatico si trova in Marocco, Algeria, Spagna ed è persino diffuso in Grecia, Turchia, in Serbia e persino in Austria.

In Italia la specie si era estinta ovunque tranne che in Sardegna, ma è stata reintrodotta con successo in Sicilia, in Calabria, in Basilicata, Friuli-Venezia-Giulia, in Abruzzo ed in alcune zone dell’arco alpino. In particolare, in sicilia è stato reintrodotto all’interno del parco dei nebrodi. in Calabria, sul massiccio del Pollino, sono stati introdotti degli esemplari a più riprese, di cui alcune coppie sono diventate stanziali e nidificanti; in friuli -venezia giulia un progetto di reintroduzione del grifone nella riserva naturale del lago di cornino , degli inizi degli ’80, ha portato allo sviluppo di una colonia di circa 150 individui monitorati, con 44 nuovi grifoni involati nel 2020, unica colonia dell’arco alpino in crescita ed espansione di areale; in abruzzo , sul Monte Velino, sono stati reinseriti circa 80 esemplari e, grazie alla riproduzione, la popolazione è in aumento (con un numero di esemplari stanziali che, nel 2010, era di circa 35 individui tra adulti e giovani, inanellati e non); a partire dall’agosto 2006, sono stati avvistati degli esemplari anche sul versante occidentale aquilano del gran sasso; sono presenti numerosi esemplari nella zona di Petrella Liri sempre in provincia di L’Aquila; in tempi più recenti si sono registrati avvistamenti sulle dolomiti, in veneto sul massiccio della marmolada . Altri avvistamenti si sono registrati ad Usselio. nelle Alte Valli di Lanzo . Nel parco nazionale del Pollino sono stati reintrodotti nel 2002. Attualmente viene osservato regolarmente anche sulle Alpi occidentali, per esempio nel parco nazionale del Gran Paradiso.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Settembre 2021
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