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Ex assessore di Legnano muore e lascia tutto al Comune: il testamento finisce in tribunale

Dopo che il comune era stato riconosciuto erede universale del politico a maggio dello scorso anno, un parente della donna ha chiesto la dichiarazione parziale di nullità del testamento

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Torna nelle aule di tribunale la contesa per l’eredità di Elia Crespi, ex consigliere comunale e assessore di Legnano. Alla sua morte, avvenuta nel 2014, il politico aveva infatti messo nero su bianco nel testamento un ultimo atto di amore per la sua città, alla quale aveva lasciato tutto il proprio patrimonio, aprendo però inconsapevolmente la strada ad anni di battaglie giudiziarie. Che non solo non si sono ancora concluse, ma proprio oggi, mercoledì 24 febbraio, hanno visto iniziare un nuovo “capitolo” davanti al Tribunale di Novara.

Ex assessore lascia al Comune tutti i suoi beni

Crespi, noto anche come Elio o Eliseo, nelle fila della Democrazia Cristiana era stato a Palazzo Malinverni dal 1951 al 1961, anni durante i quali aveva ricoperto ininterrottamente anche la carica di assessore. Uscito dalla scena politica locale, aveva poi cambiato anche residenza trasferendosi a Castelletto Ticino, sulla sponda piemontese del lago Maggiore, dove ha trascorso il resto della vita accanto alla sua compagna. Il suo nome era prepotentemente tornato nelle cronache legnanesi nel 2014, quando la sua scomparsa aveva portato in eredità all’amministrazione, allora guidata da Alberto Centinaio, tutti i suoi beni, ovvero conti correnti e due immobili a Castelletto Ticino e Oleggio, per una somma complessiva di centinaia di migliaia di euro. Beni che comprendevano anche quanto allo stesso ex assessore era stato lasciato solo due mesi prima dalla compagna, a sua volta venuta a mancare.

Quando il comune aveva accettato l’eredità con beneficio di inventario, sembrava tutto destinato a risolversi nel giro di poco tempo. I fatti però negli anni successivi racconteranno una realtà diversa: Palazzo Malinverni, infatti, per questo lascito è già finito davanti al giudice due volte. A maggio dello scorso anno si era visto riconoscere erede universale del politico dal Tribunale di Novara, che aveva accolto su tutta la linea le argomentazioni dell’amministrazione. Ora in quelle stesse aule è stato nuovamente chiamato in causa sempre per mano dello stesso parente della compagna di Crespi che aveva promosso il primo giudizio, che ora punta ad ottenere la dichiarazione parziale di nullità del testamento.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Febbraio 2021
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