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“Lasciate le scuole aperte, con studenti e docenti in presenza, più che potete!”

la riflessione del sindacalista della Cgil scuola Legnano, Pippo Frisone dopo l'ultimo Dpcm che impone la didattica a distanza nelle scuole superiori

Scuola Covid generiche

Da questa mattina, 26 ottobre, la stragrande maggioranza degli studenti delle scuole superiori sono a casa a seguire le lezioni a distanza. Il nuovo Dpcm firmato dal premier Conte consente a licei e istituti tecnici o professionali di svolgere in presenza al massimo il 25% delle lezioni, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9. A Legnano i tre principali istituti hanno attivato la didattica a distanza, sistema già rodato durante il primo lockdown e che da questa mattina è applicato al 100%. Solo l’Isis Bernocchi sta programmato una possibile riorganizzazione per svolgere in presenza i laboratori, naturalmente per un arco di ore limitato. Di seguito riceviamo e pubblichiamo la riflessione del sindacalista della Cgil scuola Legnano, Pippo Frisone che chiede di lasciare aperte le scuole, il più possibile finchè si può.


Alle 13.30 di domenica, 25 ottobre, il presidente del Consiglio Conte illustrava i contenuti dell’ultimo Dpcm. Tra le novità che riguardano la Scuola ci sono:

– Il mantenimento dell’apertura delle strutture scolastiche del Primo Ciclo dall’Infanzia alla Primaria e alla Secondaria di 1 grado, con le attività educative e didattiche svolte in presenza
– il mantenimento del blocco di ogni uscita, visita e/o viaggi d’istruzione
– il mantenimento del concorso straordinario per i precari della secondaria, avviato il 22 ottobre.

Ma la novità più attesa, quella sulla didattica a distanza nella secondaria di secondo grado, è stata decisa all’ultimo momento. Lo scontro tra Regioni e Governo è stato duro. Da un lato le Regioni, favorevoli alla chiusura e alla DAD e dall’altro lato il Governo, favorevole, invece, all’apertura. Le ragioni che hanno spinto ad una mediazione maggioritaria, favorevole alla DAD per almeno 75%, sono tutte estranee ed esterne alla didattica e più in generale ai contagi tra gli studenti ed il personale della scuola. La scelta favorevole alla DAD e agli orari d’ingresso scaglionati non prima delle ore 9 è dovuta principalmente al sovraffollamento sui mezzi di trasporti, tallone di Achille delle Regioni che accusano il Governo di non aver previsto finanziamenti sufficienti.

Tra il potenziare i mezzi di trasporti e sacrificare la scuola, ha prevalso quest’ultima. La prima richiedeva programmazione e soprattutto risorse. Acquistare o requisire mezzi di trasporto privati avrebbe avuto costi non a portata di mano delle Regioni che hanno spinto per la soluzione più facile e a costo zero. Lasciamo a casa gli studenti, per adesso soltanto quelli delle superiori a fare la DAD e a scaglionare gli ingressi per i giorni in presenza dopo le 9. Facile, direi troppo facile. Ma non è un bell’esempio per gli studenti e le loro famiglie, per tutti gli operatori scolastici che si sono prodigati per garantire una riapertura della scuola in presenza e soprattutto in sicurezza !!

Quelli che oggi chiudono le scuole superiori, sono gli stessi che ieri dicevano, priorità alla scuola, la scuola al primo posto, perché nella scuola si giocano i destini di una intera generazione. Ora, di fronte alle lacune organizzative dei trasporti e non solo, fanno marcia indietro, mettendo a nudo la vera considerazione che sempre hanno avuto dell’istruzione e della scuola: una mucca da mungere quando è necessario e da mandare subito in secondo piano non solo rispetto alle esigenze sanitarie ma anche a quelle dei trasporti. E’una vergogna che si sacrifichi ancora una volta la scuola, gli studenti, il nostro futuro. Lasciate le scuole aperte fin tanto che l’attuale situazione epidemiologica lo consente.

Quelle poche ore in presenza rimaste, 25%, ancorchè insufficienti, siano mantenute e non ridotte, perché restino una base salda di relazioni sociali di cui i nostri studenti hanno tanto bisogno. E poi, la presenza richiesta ai docenti a scuola, nelle aule vuote, per connettersi con gli studenti a casa, in assenza di regole contrattuali che soltanto in queste ore al Ministero si sta cercando di porre rimedio, in un serrato confronto sindacale. Ancora una volta la scuola paga un prezzo altissimo e manda un messaggio negativo alle nuove generazioni. La Scuola non è più quella priorità tanto sbandierata alla riapertura, il 1 settembre.

Una priorità che alle prime difficoltà, rese più evidenti dall’aumento dei contagi e dal sovraffollamento nei mezzi di trasporto, viene subito sacrificata, perché a costo zero oggi ma a costi altissimi nella formazione e nel futuro dei nostri giovani. Lasciate le scuole aperte, con studenti e docenti in presenza, più che potete e finchè si può !

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Ottobre 2020
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