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Covid-19 e prezzi gonfiati, a Legnano camici pagati il quadruplo che a Lodi

Tra i prezzi nel mirino dell'ANAC anche quello dei camici, pagati dall'ASST Ovest Milanese il quadruplo della cifra "sborsata" dall'ASST di Lodi

coronavirus

L’emergenza Covid-19 che mette sotto pressione gli ospedali come forse non era mai successo prima. Mascherine, camici e dispositivi di protezione individuale in generale che diventano quasi merce rara. E prezzi che volano alle stelle. Dal 1° marzo al 30 aprile per cercare di fermare la corsa del virus l’Italia ha speso in tutto 5,8 miliardi di euro: più di 392 milioni di euro, ovvero il 6,8% del totale sono i costi supportati dalla sola Lombardia, la regione più duramente colpita dalla pandemia.

Numeri che testimoniano l’impatto socio-economico che i mesi “caldi” dell’emergenza sanitaria hanno avuto sul Paese, tanto che l’Autorità nazionale anticorruzione «ha effettuato un’indagine conoscitiva sugli affidamenti connessi al trattamento ed al contenimento dell’epidemia da Covid-19», come fa sapere la stessa ANAC. Non solo: per avere un quadro più specifico della situazione, è stato anche «inviato un questionario alle 182 stazioni appaltanti che nel periodo di riferimento risultano aver espletato appalti, selezionando quelli di importo maggiore per ciascuna di esse».

Dall’indagine sono emerse «criticità che saranno oggetto di specifiche azioni di vigilanza da parte dell’Autorità, eventualmente anche di natura ispettiva». Per alcuni di quei dispositivi i cui nomi sono ormai entrati a far parte della nostra vita quotidiana, infatti, la forbice tra il prezzo massimo e minimo pagato rilevati dall’ANAC si allarga e anche di tanto. Come i ventilatori polmonari, ad esempio, per i quali sono stati rilevati prezzi dai 6950 ai 38.200 euro, e le tute, per cui sono stati spesi dai 6,60 ai 27,90 euro. O ancora i camici, dove il divario tra i prezzi rilevati dall’ANAC chiama in causa anche la “nostra” ASST Ovest Milanese, che li ha pagati ben 7,90 euro contro il prezzo “minimo” di 1,80 euro pagato dall’ASST di Lodi.

Se dalle ulteriori verifiche dell’ANAC dovessero emergere irregolarità, la palla passerà alla magistratura, che partendo dalle segnalazioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione dovrà accertare la sussistenza di eventuali reati.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Agosto 2020
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