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Rsa Sant’Erasmo, 28 nuovi ospiti dopo la pandemia

Dopo la pandemia e la riapertura ai nuovi ingressi ben 28 anziani (14 maschi e 14 femmine) hanno trovato nel Sant’Erasmo la loro nuova casa». Al momento l'85% dei posti liberi è occupato da ospiti

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«Il Piano di riapertura della RSA Fondazione Sant’Erasmo prosegue regolarmente nel pieno rispetto della programmazione originaria e l’84% dei posti disponibili alla Sant’Erasmo è ora nuovamente occupata dai nostri ospiti». A comunicarlo è la direzione della Rsa legnanese che «dopo il via libera della Regione e l’approvazione da parte del presidente Godano del Piano di contenimento del COVID, lo scorso 6 luglio le porte della Fondazione sono state infatti riaperte ai nuovi ingressi e da quel giorno ad oggi ben 28 anziani (14 maschi e 14 femmine) hanno trovato nel Sant’Erasmo la loro nuova casa».

Dei 28 nuovi ingressi, venti provengono dal domicilio, sei da altre RSA e due dall’Ospedale: «È per noi motivo
di orgoglio poter rilevare che nessuno degli anziani già ricoverati in struttura ha chiesto il trasferimento in altre RSA o il rientro a domicilio. Il Piano di rientro sta funzionando perfettamente – commenta il presidente Domenico Godano – e i numeri
parlano chiaro: nonostante le grandi difficoltà affrontate durante l’epidemia, il Sant’Erasmo rimane un punto di riferimento nel territorio. La fiducia nella qualità dell’assistenza offerta è rimasta intatta».

Nei prossimi giorni sono previsti altri ingressi: la lista d’attesa è ancora lunga e le rigide regole di contenimento del virus ci impediranno di smaltirla integralmente e velocemente. «Sono però convinto – aggiunge Godano – che grazie all’impegno e alla competenza della nostra struttura operativa, entro la fine di ottobre riusciremo a dare attuazione al Piano di rientro».
Al momento i posti occupati sono 105. Il limite massimo è di 125, ma il Piano approvato prevede di lasciare camere libere che verranno utilizzate nella sciagurata ipotesi che, nei prossimi mesi, si registrino nuovi casi di infezione: spazi che verrebbero utilizzati per strutturare una “zona rossa” opportunamente separata.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Agosto 2020
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