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Don Antonio Giovannini lascia la Canazza destinato a S.Macario di Samarate

Sacerdote da sei anni presente alla Parrocchia San Pietro lascerà Legnano destinato alla comunità pastorale Maria Madre della Speranza di Samarate

Generico 2018

Don Antonio Giovannini (nella foto, a sinistra, con il parroco, don Sebastiano Del Tredici), da sei anni alla parrocchia San Pietro, lascerà Legnano destinato alla comunità pastorale Maria Madre della Speranza di Samarate. Risiederà nella parrocchia della Purificazione di Maria vergine a San Macario di Samarate.

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Don Antonio Giovannini e la comunità albanese a Legnano 4 di 10

L’annuncio nelle messe di questo fine settimana con un messaggio del vicario episcopale mons. Luca Raimondi: «Ringrazio don Antonio per la sua disponibilità alla chiamata del vescovo e anche per il lavoro pastorale svolto in mezzo a voi – così il testo della lettera -. Don Antonio non verrà sostituito e per questo chiedo la collaborazione di tutti, insieme al vostro parroco don Sebastiano, perché si possa camminare sempre di più in spirito di servizio verso un cammino comune con le altre parrocchie dell’Oltre Sempione di Legnano».

Don Antonio era arrivato a Legnano nel settembre 2014. Era rientrato in Diocesi dopo 15 anni trascorsi in Albania come fidei donum. Oltre agli incarichi pastorali a San Pietro, gli era stato affidato il compito di cappellano vicario della Cappellania dei migranti a Milano. Particolarmente costante la sua presenza nella comunità albanese, all’interno della quale ha saputo maturare amicizie e collaborazioni utili per tutta la città. Sempre apprezzato, infatti, il suo impulso alla pastorale degli stranieri in questo territorio.

La vicinanza del sacerdote all’Albania risale al periodo in cui si trovava a Garbagnate Milanese , quando nel 1997 giunse un gruppo di albanesi:  «Dopo averli ospitati – racconta don Antonio – ho pensato di andare a vedere da dove venivano, perché partivano… Sono andato là e ho visto una situazione disastrata: quasi tutti i sacerdoti e i religiosi erano stati uccisi, c’erano solo pochi preti stranieri sparsi su un territorio enorme. Lì è nata la vocazione per l’Albania e mi sono mescolato alla loro storia e alla loro cultura».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Giugno 2020
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