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La pandemia ispira la musica e nasce l’album “Against covid-19”

Autore il prof. Marco Zanolini, docente di musica all’istituto Barbara Melzi, di violoncello e pianoforte alla scuola Paganini

pianoforte

In questo periodo di quarantena, emergono progetti e iniziative che, in altri tempi, avrebbero avuto più difficoltà ad emergere, perchè la quotidianità li avrebbe confinati in un cassetto senza offrire loro troppe possibilità di apparire.

E’ il caso del prof. Marco Zanolini, docente di musica all’istituto Barbara Melzi, di violoncello e pianoforte alla scuola Paganini, autore di un album “Against covid-19” le cui tracce son state pubblicate su soundcloud

«Ho riflettuto molto e ho deciso di far sentire le mie musiche, musiche che compongo io, tutto da solo senza nessun tipo di aiuto – il suo commento – . Ho scritto dei brani per la Lombardia, per la zona di Bergamo, per quella di Cremona, la mia terra. La particolarità dei miei brani è che non sono tanto cerebrali, cioè non sono scritti a tavolino, ma è tutto quello che provo in quel preciso momento e che cerco di buttare giù con delle note. Non mi reputo un compositore che scrive a comando o a tavolino, forse nemmeno un compositore, ma un musicista di istinto, di sentimento, di anima».

«Possono sembrare banali, inutili o che altro e di certo ci sono milioni di compositori migliori di me, ma questo sono io, questo è Marco che vuole essere vicino a chi soffre, a chi lavora, a chi ci salva, a chi ha perso tutto o quasi, e a chi vuole risollevarsi – prosegue Zanolini – . Sono le prime e uniche tracce, non sono rielaborate, per dire,  non ho sbagliato quella nota,  è buona la prima, come viene viene. Se mi chiedete di risuonarla probabilmente non riuscirei, ma perchè probabilmente risuonando il brano si perderebbe quella parte più vera dell’anima che per quanto mi riguarda è propria di quel preciso istante, istante che è diverso in ogni momento, sensazione che è diversa ogni momento».

«Ecco cosa deve fare un musicista – la conclusione del professore – deve trasmettere il proprio istante a chi lo ascolta, deve far vivere non la stessa emozione, è molto difficile, ma almeno lo stesso istante, fermare il tempo e far capire che alle volte le note, la melodia, l’armonia, valgono più di 100mila parole che spesso risultano vuote e inutili».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Maggio 2020
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