Al Parco Alto Milanese si riflette sulla guerra con poesie e disegni dei bambini di Gaza
BICIPACE organizza per mercoledì 2 luglio "Sotto il cielo di Gaza", con disegni, poesie e opere musicali di e per Gaza

Si terrà mercoledì 2 luglio, alle ore 21, presso la Stanza del Bosco (Parco Alto Milanese) -ingresso da via Azimonti, Castellanza-, “Sotto il cielo di Gaza“, promosso da Bicipace per riflettere sulle guerre in corso
Sarà presentato il progetto “HeART of Gaza”, che mira a dare voce ai bambini di Gaza attraverso la loro arte, mostrando la loro quotidianità segnata dal conflitto, riflettendo le loro esperienze, paure e speranze. I disegni, esposti da Paola Cucchetti di Herat of Gaza e realizzati da bambini e ragazzi palestinesi della Striscia di Gaza di età compresa tra 3 e 17 anni, riflettono le loro esperienze, paure e speranze. Nello stesso evento Federico Lastaria di “Gazzella” leggerà le poesie tratte dal libro “Il loro grido è la mia voce”, redatto da autori palestinesi. L’insieme di ques
«Le armi e il riarmo non sono il nostro destino – dichiara Bicipace – . La Costituzione non sostiene il riarmo e il taglio di diritti e salari, con l’unico obiettivo di aumentare il fatturato delle aziende che le producono e delle banche che le sostengono. La Costituzione, piuttosto, afferma il contrario, evidenziando l’importanza del lavoro, della formazione, dello stato sociale e della garanzia che la legge venga applicata in modo uguale per tutti, anche nei confronti dei più ricchi e forti. La Costituzione fa riferimento anche ad organismi sovrannazionali che dovrebbero gestire le controversie in modo diplomatico e pacifico. Le bombe e le armi, nel loro significato più ampio, non sono complementi d’arredo. Devono perciò essere estromesse dalla storia, e la guerra bandita dal consesso civile. Non sono immagini sullo schermo, non sono rumori sordi di esplosioni, non sono luci che squarciano la notte; sono persone che sotto quell’inferno vengono colpite, frantumate, macellate; sono i loro figli, i loro cari, le loro case, la loro vita che va in frantumi. E dalla collina in lontananza si va, con un tour guidato, ad assistere al massacro di persone e di civiltà, compresa la nostra civiltà. Con buona pace del vecchio continente che voleva insegnare diritti e valori a tutto il resto del mondo. E come se fosse cosa naturale si bombarda il Libano, si attacca l’Iran, si sberleffa l’Onu e la Corte internazionale dell’Aia, si abbandonano i programmi umanitari e quelli sugli armamenti nucleari. E intanto il conflitto globale si avvicina sempre di più. Nessuno di noi vuole morire, ma allo stesso modo non possiamo accettare che muoiano innocenti in nessuna parte del mondo. È importante lottare per sconfiggere quel peso morto della storia che è l’indifferenza e che rischia di dilagare oggi in modo ossessivo. La guerra, i massacri e la distruzione come fosse un rumoricchio di fondo che continua per un po’ per poi scomparire del tutto. Non sappiamo quante vittime ci saranno in queste notti sotto il cielo di Gaza, quante dichiarazioni assurde verranno diramate per essere smentite poche ore dopo, quanti bambini moriranno sotto i colpi, quante case, ospedali, scuole, ambulanze, verranno fatte a pezzi dai missili “intelligenti”; non sappiamo quante “bombe” verranno lanciate sulle Agenzie internazionali con l’intento di delegittimarle e depotenziarle.Sta a noi a non voltare la testa da un’altra parte».
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