IA nella Pubblica Amministrazione. Il sindaco Radice a Roma: “Serve una visione sistemica per tutti i Comuni”
Il sindaco di Legnano e Presidente di ALI Lombardia è intervenuto al convegno nazionale promosso da ALI – Autonomie Locali Italiane, AI4PA (Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione) e UPI (Unione delle Province)

«L’innovazione digitale e il PNRR hanno aperto un percorso di cambiamento per gli Enti Locali. L’AI Act europeo e le Linee guida dell’Agid sull’uso della Intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione hanno dato il via a una nuova fase». Lo ha dichiarato Lorenzo Radice, sindaco di Legnano e Presidente di ALI Lombardia, intervenendo al convegno nazionale promosso da ALI – Autonomie Locali Italiane, AI4PA (Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione) e UPI (Unione delle Province), dal titolo “L’intelligenza artificiale nella PA locale: prime applicazioni, vincoli e prospettive”. Per il primo cittadino ora è il momento di «intuizioni per la transizione digitale alla progettazione di una strategia per realizzare un cambiamento sistemico usando l’intelligenza artificiale. È tempo che anche i comuni medio piccoli inizino a correre, per non restare indietro. Serve farlo valorizzando i progetti e le esperienze già maturati nei comuni più grandi, per evitare il rischio che si sta profilando di creare un’Italia a due velocità: dove i Comuni medi e piccoli restano fermi diventando delle nuove aree interne digitali».
«Le sfide sono molte – ha spiegato Radice –. Ai Comuni piccoli e medi serve un supporto per elaborare una visione pubblica di territorio, che usi la IA per promuovere efficienza, coesione sociale e valore pubblico, passando così dalla logica di isolate smart city a una realizzazione di smart land: territori nei quali legare e condividere risorse, competenze e know how che nessun comune da solo avrebbe; elaborando una strategia di territorio che permetta di colmare il divario tra grandi città e Comuni medio-piccoli sviluppando progetti concreti. Per farlo è sempre più cruciale il ruolo di Regioni e Province /Città Metropolitane per dare quadri normativi omogenei, ma anche per creare degli ambiti di sperimentazione pratica e dei percorsi di capacity building del personale già in servizio negli enti locali».

Radice ha poi indicato l’importanza di procedere su questa linea per ridurre le asimmetrie operative e conoscitive col mercato dei provider di soluzioni, al fine di dare a tutti i Comuni la possibilità di attuare percorsi pensati dalla PA e non dalle offerte del momento presenti sul mercato. «La direzione da seguire – ha concluso Radice – passa da una visione pubblica condivisa, fondata su collaborazione tra enti, scambio di competenze, strumenti comuni e progetti di capacity building. Dobbiamo creare veri e propri “sandbox” amministrativi, ambiti nei quali sperimentare risposte a bisogni concreti in linea con le missioni del PNRR. Tutto ciò che funziona nei territori va messo a sistema, come leva per accelerare il cambiamento. Solo così può ripartire il protagonismo dei territori».
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