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Fumata bianca a Roma: il nuovo Papa è Leone XIV, il cardinale Usa Robert Francis

Il Conclave partito martedì 7 maggio ha dato i suoi frutti dopo le votazioni dei cardinali rimasti isolati dal mondo esterno e che hanno votato in una delle meraviglie custodite in Vaticano

Alle 18.05 la notizia arriva su Radio Vaticana, in diretta: «Fumata bianca, abbiamo il papa». Campane a festa a Roma, piazza San Pietro in tripudio per il nuovo pontefice. Il nuovo Papa, il cardinale protodiacono Dominique Lamberti, si è dato il nome di Leone XIV e si è affacciato al balcone davanti alla immensa folla di piazza San Pietro dopo alcuni minuti. Ai presenti ha detto sue prime parole: «Fratelli questi è il primo saluto del cristo risotto, il buon pastore che ha dato vita per gregge di Dio. Questo saluto entri nel vostro cuore, a tutte le famiglie e a tutti i popoli.

I LAVORI DEL CONCLAVE
Il nuovo pontefice è stato eletto con le votazioni del Conclave che si è riunito il 7 maggio, appunto in un contesto di estrema riservatezza: vietato, per i porporati, secondo la costituzione Universi Dominici Gregis, avere contatti col mondo. Una precauzione servita per evitare un qualsiasi tipo di interferenza sulla scelta del voto. I cardinali sono stati invitati a lasciare i cellulari a Santa Marta (loro residenza), dove le comunicazioni all’esterno sono risultate interrotte. Lo stesso è avvenuto per la Cappella Sistina. Ai conclavisti è stato consegnato un faldone con foto e biografie di tutti i partecipanti al Conclave tra cui figurava anche il cardinale Oscar Cantoni, alla guida della diocesi di Como che comprende anche diverse località delle valli del Varesotto.

SEGRETI E CURIOSITA’
L’elezione del Papa è un processo carico di storia e simbolismo. Il termine “Conclave” deriva dal latino “cum clave”, che significa “con chiave”, indicando la clausura dei cardinali per garantire la segretezza delle votazioni. Tra i conclavi più noti, quello del 1268-1271 a Viterbo durò quasi tre anni, il più lungo della storia. L’impazienza dei cittadini portò alla decisione di segregare i cardinali e ridurre le loro razioni alimentari per accelerare l’elezione, culminando nella scelta di Gregorio X.
Al contrario, il conclave più breve si svolse nel 1503, quando Giulio II fu eletto in sole 10 ore.
Durante il Conclave, i cardinali votano con penne stilografiche identiche fornite dal Vaticano. Sebbene ogni cardinale possa votare per sé stesso, questa pratica è rara.
Le votazioni sono segnalate al mondo esterno tramite fumate: nera per un’elezione non riuscita, bianca per l’elezione del nuovo Papa.
Curiosamente, nessun Papa ha mai scelto il nome “Pietro”, in omaggio a San Pietro, il primo Papa. I nomi più comuni sono Giovanni, Gregorio e Benedetto.
Aneddoti raccontano che alcuni cardinali hanno considerato nomi inediti ma sono stati dissuasi per motivi di opportunità o tradizione.

LA CAPPELLA SISTINA
La Cappella Sistina, cuore del Vaticano, è il luogo dove si elegge il Papa dal 1878. La sua scelta non è casuale: lo spazio, chiuso e sorvegliato, garantisce segretezza Qui, sotto il Giudizio Universale di Michelangelo, i cardinali votano in silenzio, immersi nelle immagini del giudizio divino. Le votazioni sono segnate dalle famose fumate: nera se l’elezione fallisce, bianca se un nuovo Papa è scelto. La Sistina, con la sua solennità e maestosità, rende unico e solenne ogni Conclave, intrecciando fede, arte e storia. Oltre a essere teatro dell’elezione papale, la Cappella Sistina è uno scrigno d’arte unico al mondo. Le pareti sono decorate dai grandi maestri del Rinascimento, come Botticelli, Perugino e Ghirlandaio, che narrano le storie di Mosè e di Cristo. Ma è la volta affrescata da Michelangelo a dominare lo spazio: nove scene della Genesi, tra cui la celebre Creazione di Adamo, incorniciate da profeti e sibille. Sul fondo, il Giudizio Universale, sempre di Michelangelo, ammonisce i cardinali votanti, ricordando loro la responsabilità spirituale del loro gesto. Un luogo dove arte e fede si fondono in modo indissolubile.

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Pubblicato il 08 Maggio 2025
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