Dall’intervista a Roger Waters, alle emozioni del teatro. Andera Scanzi si racconta alla redazione del BeCava
In scena al teatro Tirinnanzi con La Sciagura, lo scrittore-giornalista è stato intervistato dagli studenti del liceo Cavalleri di Perabiago
Lo scrittore e giornalista Andrea Scanzi si racconta alla redazione di BeCava in occasione dello spettacolo La Sciagura, andato in scena al Teatro Tirinnanzi di Legnano. Nell’intervista, realizzata da Beatrice Augugliaro e Giorgia Ceriotti, Scanzi si mette in gioco a cuore aperto, ripercorrendo il proprio percorso umano e professionale.«La passione per lo sport e per la musica mi ha spinto a buttarmi in questa carriera, insieme al grande piacere per la scrittura», racconta, mettendo in secondo piano la politica, che – ammette – non lo ha mai realmente appassionato.
Una carriera fatta di alti e bassi, ma sempre ricca di esperienze significative. «Ci sono stati tanti momenti in cui ho pensato di mollare. Mi sentivo inutile, non guadagnavo e non mi considerava nessuno», confessa, ricordando anche il periodo a La Stampa, segnato da frustrazione professionale: «Ho trovato un direttore pessimo che mi parcheggiò a seguire argomenti marginali come il motociclismo, perché non voleva che mi occupassi di politica».
La svolta arriva nel 2010, con l’approdo a Il Fatto Quotidiano: «Da lì la mia vita è cambiata decisamente in meglio. Oggi mi sento uno scrittore e, incidentalmente, un giornalista. Sto facendo quello che ho sempre sognato: non c’è nulla di meglio che realizzare i propri sogni».
Tra i momenti più intensi della sua carriera, Scanzi cita alcune interviste rimaste indelebili: «Ne ho fatte tante, da Giorgio Gaber a Ivano Fossati, fino a Carlo Verdone – ricorda -. Ma se devo sceglierne una, è quella del 2017 a Roger Waters dei Pink Floyd, che andai a trovare a New York. Mi ha profondamente commosso ed è stato uno dei momenti più belli della mia vita».
A queste esperienze si è poi aggiunta quella del teatro: «Ricevere l’effetto diretto del pubblico è qualcosa di bellissimo e questo mi fa sentire ancora più responsabile nei confronti di chi mi segue». Il podcast è pubblicato anche su Spreaker. Le riprese sono state curate da Elisabetta Kalynych e Damiano Paparazzo, mentre il montaggio del reel è firmato da Elisabetta Kalynych. I ragazzi sono supervisionati dalle prof Catia Vinciguerra e Miriam Morsani e dal docente Pippo Venditti.









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