“No” alla mozione delle opposizioni per riaprire la ex scuola di via dei Boschi a Nerviano
La sindaca: «Mentre il nuovo, originale, campo largo delle opposizioni si affanna ad inseguire slogan e soluzioni estemporanee, noi preferiamo lavorare su dati e progetti solidi»
“Bocciata” in consiglio comunale a Nerviano la mozione congiunta presentata dalle opposizioni per chiedere la riapertura della ex scuola di via dei Boschi, struttura che può ospitare una decina di classi e per le minoranze avrebbe quindi potuto aiutare a tamponare l’emergenza legata alla chiusura della scuola di via Diaz per problemi strutturali, che ha inevitabilmente portato ad una riorganizzazione logistica dell’istituto comprensivo con tutti i disagi del caso.
Scuola di via Diaz chiusa a Nerviano, le opposizioni: “Riapriamo la ex scuola di via dei Boschi”
«Come più volte sottolineato dall’inizio dell’emergenza, l’organizzazione dei plessi scolastici non è competenza del comune ma dell’istituzione scolastica che decide in autonomia la distribuzione delle classi sulla base di criteri didattici e di continuità educativa – ha sottolineato la sindaca Daniela Colombo a valle della seduta consiliare, parlando per le opposizioni di un «campo largo davvero inedito, un unicum a livello nazionale che merita sicuramente attenzione più che per la solidità della proposta, per la singolarità della convergenza» -. Se fosse stato possibile suddividere le undici classi della primaria di via Roma in più sedi, la scuola non avrebbe certo scelto di spostare cinque classi da Sant’Ilario a Garbatola: una decisione che, pur se complessa, è stata assunta per garantire stabilità organizzativa e uniformità di percorso agli alunni».
«Quanto all’ipotesi di riaprire l’ex scuola di via dei Boschi – ha aggiunto la prima cittadina -, va ricordato che l’edificio dispone di sole dieci aule – una in meno di quante ne servirebbero –, di una mensa già oggi organizzata su due turni in via Di Vittorio e di una palestra in grado di accogliere un massimo di 15 classi rispetto alle 24 che si verrebbero a configurare spostando la primaria di via Roma. Insomma, non proprio una soluzione ideale per “recuperare spazi per le attività extracurriculari”. Semmai, il rischio sarebbe di aggiungere ulteriore congestione a un sistema che oggi, pur con alcuni limiti, sta garantendo continuità didattica e sicurezza. E questo, al netto di ogni valutazione economica».
«L’attuale organizzazione degli spazi, frutto di un lavoro attento e condiviso con l’istituzione scolastica, non solo risponde ai requisiti didattici e logistici richiesti, ma consente anche un’importante ottimizzazione dei consumi energetici che, tradotta in risparmi concreti, rende più sostenibile il costo del servizio scuolabus garantendo alle famiglie un supporto essenziale in questa fase transitoria – ha concluso Colombo, ribadendo la volontà di «collaborare con la scuola per assicurare agli studenti ambienti adeguati e sicuri ma senza improvvisazioni» -. L’eventuale riqualificazione e riapertura dell’edificio comporterebbe invece una spesa significativa che inevitabilmente sottrarrebbe risorse ad altri interventi già programmati per la collettività, dalla manutenzione generale alle opere pubbliche, alla viabilità e così via».










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