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Due nuovi defibrillatori pubblici a Dairago: “Fanno la differenza tra la vita e la morte”

Il defibrillatore è stato posizionato in via Verdi ed è il secondo inaugurato in queste prima settimane di autunno in paese dopo quello all'esterno dell'Enoteca Frattolillo in via Toti

Due nuovi defibrillatori pubblici a Dairago

Taglio del nastro domenica 5 ottobre a Dairago per un nuovo defibrillatore semiautomatico accessibile 24 ore su 24. Il DAE, posizionato in via Verdi grazie al lavoro di squadra tra Sessantamilavitedasalvare Altomilanese, OST Volley Dairago e associazione Madonna in Campagna, è il secondo inaugurato in queste prima settimane di autunno in paese: domenica 28 settembre, infatti, ne era stato inaugurato uno all’esterno dell’Enoteca Frattolillo in via Toti, sempre grazie al network tra le tre realtà e al supporto di diversi sponsor.

Due nuovi defibrillatori pubblici a Dairago

I due nuovi defibrillatori hanno portato a nove le postazioni pubbliche presenti a Dairago. «Un defibrillatore può salvare una vita – sottolinea la sindaca Paola Rolfi -. In caso di arresto cardiaco, agire subito è fondamentale: chiunque può usare un DAE e fare la differenza tra la vita e la morte. Un sentito ringraziamento all’OST Volley Dairago, all’associazione Madona in Campagna e a tutti gli sponsor che hanno donato alla nostra comunità questi fondamentali strumenti salvavita. Grazie all’associazione Sessantamilavidasalvare, attiva sul territorio dell’Alto Milanese per diffondere la cultura dell’emergenza e aumentare la presenza di defibrillatori accessibili a tutti».

«Il 29 settembre scorso, giornata mondiale del cuore, l’Istituto Superiore di Sanità ha confermato le malattie cardiovascolari quali principali cause di decesso in Italia – aggiunge il presidente d Sessantamilavitedasalvare Mirco Jurinovich -. L’arresto cardiaco improvviso causa ogni anno 60.000 vittime ma, come sottolineato in una nota dal presidente dell’European Resuscitation Council Federico Semeraro, questa patologia è ancora sottovalutata e non considerata come emergenza sanitaria. La conferma di quando sostenuto da Semeraro arriva purtroppo dalla mancata applicazione delle norme contenute nella legge 116/2021 che avrebbe dovuto garantire ad ogni persona colpita da un arresto cardiaco le medesime possibilità di sopravvivenza, possibilità rimaste sulla carta per la mancata emanazione dei decreti attuativi».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Ottobre 2025
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