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Il consiglio comunale di Busto Garolfo si spacca sulla mozione per la Palestina

La mozione presentata dalla maggioranza è stata approvata con i soli voti di maggioranza, a valle di un dibattito continuato anche a giorni di distanza dalla seduta

bandiera palestina gaza

Il consiglio comunale di Busto Garolfo si spacca sul conflitto israelo-palestinese. Durante l’ultima seduta consiliare la maggioranza guidata dal sindaco Giovanni Rigiroli ha portato tra i banchi del parlamentino una mozione «per il riconoscimento dello Stato di Palestina e per il rispetto del diritto internazionale nella crisi israelo-palestinese»: mozione poi approvata dal consiglio comunale, ma con i soli voti di maggioranza, a valle di un dibattito continuato anche a giorni di distanza dalla seduta.

La mozione presentata da Busto Garolfo Paese Amico chiede «il riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato sovrano», «il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas, la protezione della popolazione civile palestinese e la fine delle violenze nei territori occupati, garantendo l’accesso umanitario continuo, rapido e senza ostacoli alla Striscia di Gaza» e l’opposizione a «qualsiasi tentativo di deportazione forzata della popolazione palestinese».

Tra gli obiettivi della mozione ci sono poi la sospensione delle «autorizzazioni alla vendita di armi allo Stato di Israele» e la promozione di «un’iniziativa europea per la sospensione di ogni trasferimento di armamenti verso aree di conflitto che violino il diritto internazionale umanitario», la garanzia della «piena collaborazione dell’Italia con la Corte Penale Internazionale, applicando i mandati di arresto in conformità allo Statuto di Roma, senza indebite interferenze politiche» e la sospensione, «almeno temporaneamente, delle relazioni istituzionali con lo Stato di Israele finché proseguiranno le violazioni sistematiche del diritto internazionale».

Insieme per Busto: “Mozione che strumentalizza il dramma di Gaza”

Pollice verso per la mozione dai banchi della civica Insieme per Busto. «Insieme per Busto è una lista civica, questo significa che il nostro orizzonte politico e i nostri obiettivi sono legati al territorio di Busto Garolfo – sottolineano dalla civica -. Nel corso del consiglio di lunedì 29, tuttavia, la maggioranza ha portato in discussione una mozione relativa alla situazione di Gaza e alla crisi israelo-palestinese e non ci sottraiamo certo a esprimere la nostra opinione: vicinanza assoluta alla popolazione civile di Gaza e alle famiglie degli ostaggi, richiesta assoluta ad Hamas di liberare gli ostaggi e al governo israeliano di interrompere i bombardamenti e l’occupazione militare, prendendo le distanze dal piano di deportazione dei civili palestinesi, sì al riconoscimento dello stato palestinese ma a condizione che venga chiarito che il ruolo di rappresentanza spetti all’Autorità Nazionale Palestinese e non ad Hamas».

«Non possiamo trovarci d’accordo con una mozione che utilizza strumentalmente il dramma di Gaza per attaccare il governo italiano e promuovere le posizioni di un partito politico – continuano da Insieme per Busto -, né soprattutto con una maggioranza che ha presentato una mozione politicizzata senza dare alle minoranze la possibilità di proporre semplici modifiche per renderla una mozione realmente condivisa e rappresentativa dei veri valori di solidarietà che rappresentano da sempre la comunità di Busto Garolfo. La posizione di Insieme per Busto è solo una: due popoli e due Stati, senza spazio per terrorismo, violenza, vendetta e deportazioni forzate, ma anche per inutili e dannose strumentalizzazioni politiche».

Il centrodestra: “Tragedia mediorientale come pretesto per polemiche di parte”

Bocciatura per la mozione della maggioranza anche dai banchi del centrodestra, che parla di «un atto fuori dalle competenze comunali», «un testo squilibrato e divisivo» e «critiche strumentali al Governo». «Riteniamo che il consiglio comunale non sia la sede appropriata per esprimersi su questioni di politica estera, che competono al Parlamento e al Governo nazionale è la posizione del centrodestra -. Il nostro impegno amministrativo deve concentrarsi sui problemi concreti della comunità bustese. Pur contenendo una condanna nei confronti di Hamas, la mozione approvata ha assunto un tono fortemente unilaterale, con pesanti accuse rivolte esclusivamente allo Stato di Israele e al Governo italiano. Questo approccio parziale non favorisce né il dialogo né la costruzione di una posizione condivisa. L’inserimento di giudizi politici contro l’esecutivo nazionale dimostra la volontà di utilizzare la tragedia mediorientale come pretesto per polemiche di parte. Noi riteniamo inaccettabile che il consiglio comunale diventi il palcoscenico di attacchi ideologici, piuttosto che un luogo di coesione e responsabilità».

«Siamo convinti che la pace si costruisca con equilibrio, responsabilità e rispetto reciproco – proseguono dal centrodestra -. La condanna del terrorismo di Hamas e la richiesta di garanzie di sicurezza per Israele non possono essere messe in secondo piano. Allo stesso tempo, va sostenuto ogni sforzo umanitario per alleviare la sofferenza della popolazione civile di Gaza.
Per queste ragioni, non abbiamo potuto sostenere una mozione che, anziché unire, ha diviso l’aula consiliare e ha piegato una tragedia internazionale a fini di contrapposizione politica locale. Il gruppo di minoranza di centrodestra continuerà a portare in consiglio comunale una linea di serietà, responsabilità e rispetto istituzionale, senza mai strumentalizzare drammi che meritano equilibrio e sobrietà».

Busto Garolfo Paese Amico: “Voto contrario solo per le critiche al governo”

Critiche, quelle delle opposizioni, respinte al mittente dalla maggioranza. «I gruppi di minoranza hanno votato contro questa mozione sostanzialmente perché nel documento sono contenute, oltre alle richieste, anche critiche verso l’operato del governo italiano – è la critica mossa dalla maggioranza a valle del consiglio comunale -. Posizioni chiaramente appiattite e condizionate dai loro partiti di riferimento che, non tollerando alcuna critica nei confronti delle loro scelte politiche, pretendono anche dai loro rappresentanti locali la più totale obbedienza alle indicazioni che arrivano dall’alto. Abbiamo rigettato queste teorie e ribadito con forza che riteniamo che il governo italiano sia stato colpevolmente inerte di fronte all’apocalisse umanitaria che si sta perpetrando a Gaza, non abbia mai preso una posizione chiara, non abbia mai chiaramente condannato e non abbia mai adottato le giuste misure sanzionatorie contro Israele, responsabile della strage di migliaia di palestinesi, tra i quali moltissime vittime sono bambini, oltre che di aberranti nefandezze e violazioni dei diritti internazionali ed umanitari».

«Riteniamo che il riconoscimento dello Stato della Palestina deve essere incondizionato come è stato già fatto da 161 nazioni pari all’83% dei paese facenti parte delle Nazioni Unite – aggiungono da Busto Garolfo Paese Amico -. Rivendichiamo il diritto di esternare e manifestare il dissenso nei confronti del governo italiano e non accetteremo mai da parte di nessuno alcuna limitazione degli spazi di democrazia. Quindi, seppur dispiaciuti di non avere avuto un voto unanime da parte di tutti i consiglieri comunali, siamo soddisfatti di aver posto al centro del dibattito politico bustese la sofferenza di un popolo che viene ogni giorno seviziato ed ucciso senza pietà».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Ottobre 2025
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