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“Non un chiodo per Israele”: attivisti pro Palestina ai cancelli dell’azienda Leonardo a Nerviano

I manifestanti hanno esposto striscioni e bloccato in parte l’accesso ai dipendenti incatenandosi, accusando la società di complicità con l’esercito israeliano

Generico 29 Sep 2025

Un gruppo di esponenti di Palestine Action e Ultima Generazione ha manifestato questa mattina davanti ai cancelli di Leonardo a Nerviano, esponendo striscioni e accusando l’azienda di non aver interrotto i rapporti commerciali con Israele. I manifestanti hanno esposto striscioni e bloccato in parte l’accesso ai dipendenti incatenandosi, accusando la società di complicità con l’esercito israeliano. «Noi continueremo a chiedere l’embargo totale delle armi verso Israele – ha dichiarato una delle attiviste –. Questo genocidio, questo massacro della popolazione civile non andrà avanti con la nostra complicità», aggiungendo lo slogan: «No un chiodo per Israele». Da segnalare che anche un dipendente dell’azienda ha deciso di unirsi simbolicamente alla protesta.

Generico 29 Sep 2025

Il caso al Festival della Scienza

La vicenda si inserisce in una situazione di  tensione attorno al ruolo di Leonardo come sponsor e partner di eventi culturali e scientifici. La stessa Fondazione Leonardo ETS ha reso noto in un comunicato che, per la prima volta, il Festival della Scienza di Genova – in programma dal 23 ottobre al 2 novembre – ha chiesto all’azienda di non prendere parte alle attività già in programma. Come riferisce AdnKronos secondo la nota, un gruppo di docenti e accademici avrebbe promosso una petizione per escludere Leonardo dagli sponsor della manifestazione, decisione che ha portato la Fondazione a sospendere le proprie iniziative «per via di un’associazione sbagliata, grave e dannosa, fatta senza conoscere la realtà dei fatti». Leonardo in questo contesto ha ribadito: «Da diversi mesi circolano affermazioni secondo cui Leonardo venderebbe armi a Israele. Comprendiamo e condividiamo la sensibilità del tema ed è giusto che i cittadini chiedano chiarezza. Ma è altrettanto doveroso per noi, respingere affermazioni che non rispondono al vero. Come già rappresentato agli organizzatori del Festival, Leonardo è soggetto come tutti alla legge che regola l’export degli armamenti italiani, una pietra miliare dell’azione per la pace e il disarmo, e che in uno dei suoi punti cardine recita così: l’esportazione e il transito dei materiali d’armamento sono vietati verso i Paesi in stato di conflitto armato, verso i Paesi la cui politica contrasti con l’articolo 11 della Costituzione, verso i Paesi i cui Governi siano responsabili di accertate violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti dell’uomo».

Manifestazioni per Gaza

Il territorio continua a mobilitarsi per Gaza. Non c’è ancora una data ufficiale, ma anche la Cgil Milano con le altre organizzazioni sindacali, comprese quelle indipendenti, ha annunciato l’intenzione di proclamare un nuovo sciopero generale nazionale per chiedere la pace a Gaza e fermare il massacro in corso.  Mentre si svolgerà giovedì 2 ottobre, alle 21, la mobilitazione nazionale “Luci sulla Palestina – 100 ospedali per Gaza”, che vedrà partecipare anche le comunità di Legnano e Magenta. L’appuntamento sarà davanti agli ospedali delle due città, dove cittadini e personale sanitario si ritroveranno con torce elettriche, lampade e lumini per illuminare simbolicamente la notte di Gaza e ricordare i 1.677 operatori sanitari uccisi durante il conflitto. 

“Luci sulla Palestina”: flash mob davanti agli ospedali di Legnano e Magenta per chiedere la pace

 

Redazione
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Pubblicato il 29 Settembre 2025
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