Quantcast

Dopo il Leoncavallo anche La Fornace di Rho a rischio sgombero: assemblea in difesa del centro sociale

L'appuntamento martedì 23 settembre alle 21:00 in Fornace, in via Risorgimento 18 a Rho. La Lega ha presentato una interrogazione in Parlamento per chiedere lo sgombero

Generico 22 Sep 2025

Dopo il Leoncavallo a Milano anche La Fornace è sotto attacco: «Da quanto abbiamo appreso – dichiarano gli attivisti de La Fornace di Rho -, Eni, proprietaria dell’area di via Risorgimento 18 attuale sede del centro sociale, ha richiesto lo sgombero di Fornace presentando istanza di sequestro preventivo dell’immobile nei giorni immediatamente successivi allo sgombero del Leoncavallo».

«Si tratta della seconda istanza presentata nell’ultimo anno – la prima non è stata accolta – durante il quale la “multinazionale di stato” biocida (e genocida) ha intensificando gli sforzi per rientrare in possesso dell’ex deposito che occupiamo da 2018 – gridano gli attivisti -. Dopo la prima storica occupazione del 2005 in via San Martino, Fornace ha resistito a sgomberi e tentativi di silenziarne la voce continuando il suo percorso politico cittadino sempre riappropriandosi di immobili in stato di abbandono, strappandoli alla speculazione e restituendoli alla città, prima in via Moscova per poi approdare nel 2018 nell’ex deposito Eni di via Risorgimento 18. Vent’anni di attività politica, sociale e culturale fanno di Fornace una delle più longeve esperienze di autogestione in provincia di Milano, e non solo: dopo vent’anni vissuti dentro e contro una metropoli ridisegnata dagli appetiti immobiliari di palazzinari in grado di condizionare pesantemente le politiche urbanistiche, Fornace si trova di nuovo a fronteggiare la minaccia di uno sgombero. Non è questione di legalità o di interesse pubblico: è l’ennesimo tentativo di spianare la strada al saccheggio della nostra città spegnendo una voce scomoda e radicale in un momento nel quale giungono a maturazione alcune dinamiche speculative presenti sul territorio, con la complicità di un governo fascista che da anni promuove la guerra contro i poveri e approva provvedimenti repressivi che restringono libertà e agibilità politica, nel quadro di un “modello Milano” che riduce ogni spazio urbano a merce e vetrina per ricchi. Modello non sconfessato sul piano locale dall’inerzia dell’amministrazione Orlandi».

La Fornace per chi la vive non è solo uno spazio fisico. «È una comunità che ha costruito solidarietà concreta, promosso iniziative culturali e costruito e sostenuto lotte in difesa della città pubblica – spiegano gli attivisti -. Un percorso politico che ha inciso profondamente nel tessuto sociale del territorio, dando voce a chi altrimenti sarebbe rimasto invisibile. È un presidio liberato in una città soffocata da speculazioni e grandi eventi come MIND e le Olimpiadi di Milano-Cortina, che alimentano la rendita fondiaria facendo innalzare i prezzi di case e affitti ed espellendo le fasce più povere della popolazione. Sgomberare la Fornace significa cancellare un’esperienza che negli anni ha costruito e organizzato l’opposizione sociale contro i padroni della città e che si è sempre schierata al fianco delle lotte del territorio, dalle mobilitazioni No Expo alle battaglie per il diritto all’abitare. Sgomberare la Fornace significa ridurre Rho a un deserto sociale e culturale, consegnandola al profitto e alla repressione. Lo diciamo con forza: noi da via Risorgimento non ce ne andiamo, qui siamo e qui rimaniamo. Né resteremo in silenzio. E’ da vent’anni che difendiamo coi denti il nostro territorio, la nostra città e il nostro spazio. Ed è da vent’anni che resistiamo a sgomberi e tentativi di cancellare l’opposizione sociale sul territorio. Non ci riusciranno neanche questa volta. Anche in questa occasione dimostreremo che, come scriviamo sugli striscioni dei nostri cortei, “Gli sgomberi non spengono la Fornace”». Per dare forza a questa voce è stata organizzata un’assemblea pubblica convocata «per costruire insieme una grande campagna in difesa della Fornace». L’appuntamento martedì 23 settembre alle 21:00 in Fornace, in via Risorgimento 18 a Rho.

La Lega di Rho chiede lo sgombero

Sempre in queste ore l’onorevole Cecchetti di Rho (Lega) ha presentato una interrogazione parlamentare per chiedere lo sgombero de La Fornace e per fare luce sulla vicenda e sollecitare un intervento risolutivo. «Il cuore della questione è semplice – dichiara -: da una parte c’è una proprietà privata, quella di Eni, che ha giustamente presentato una nuova istanza di sequestro preventivo, dall’altra c’è un’occupazione illegale che si protrae da troppo tempo. Per anni questa situazione ha rappresentato un affronto a tutti i cittadini onesti, alle regole della convivenza civile e al sacro diritto di proprietà.

Le deliranti dichiarazioni degli occupanti, che minacciano di resistere, suonano come un’inaccettabile sfida allo Stato. Nessuno può sentirsi al di sopra della legge, gestendo spazi non propri come se fossero feudi personali, alla faccia di tutte le associazioni e i gruppi che invece rispettano le regole. L’esempio del Leoncavallo ha dimostrato che con la volontà politica si possono ripristinare ordine e legalità. Vigileremo affinché anche per la Fornace si agisca con la massima celerità e determinazione.

Sia chiaro: non accetteremo che si ripeta quanto accaduto a Milano, dove la Giunta Sala ha dato priorità alla ricerca di una nuova casa per il centro sociale. Sarebbe un vero schiaffo ai tanti cittadini senza casa e un premio all’illegalità. La Lega sarà sempre in prima linea per difendere i diritti dei cittadini e per garantire che la legge sia uguale per tutti, senza zone franche per nessuno.

Lo dichiarano Fabrizio Cecchetti, Deputato lombardo della Lega, Segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, e Christian Colombo, Consigliere comunale della Lega a Rho».

 

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 22 Settembre 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore