Lavoratori della NMS in assemblea per la nuova RSU: “Primo passo per una battaglia collettiva e organizzata”
A valle dell'assemblea Filctem CGIL Lombardia, CGIL Ticino Olona e Filctem CGIL Ticino Olona tornano a chiedere il blocco immediato della procedura di delocalizzazione e di ogni prospettiva di licenziamento collettivo

Lavoratori della Nerviano Medical Sciences in assemblea per eleggere la nuova RSU, scaduta da tempo, e lanciare un segnale, l’ennesimo, della volontà di «presidiare il presente e il futuro del sito, della ricerca oncologica italiana e di oltre 300 professionalità altamente qualificate». L’assemblea arriva dopo lo sciopero dello scorso 29 luglio e il presidio davanti a Palazzo Lombardia durante l’audizione in commissione e rappresenta «un primo passo concreto verso una battaglia collettiva e organizzata», come sottolineano da Filctem CGIL Lombardia, CGIL Ticino Olona e Filctem CGIL Ticino Olona.
«La decisione del fondo PAG, attuale proprietario di NMS, di chiudere le attività di ricerca rappresenta una scelta scellerata che mette a rischio il lavoro di centinaia di chimici, biologi, tecnici e operatori altamente specializzati, un’eccellenza unica in Europa nello sviluppo integrato di farmaci antitumorali e l’intero ecosistema scientifico italiano nel settore oncologico – sottolineano Luisa Perego, segretaria della Filctem CGIL Lombardia, Mario Principe, segretario della CGIL Ticino Olona, e Luciano Pellizzaro, segretario generale della Filctem CGIL Ticino Olona -. NMS è infatti uno dei pochissimi centri europei in grado di gestire tutte le fasi dello sviluppo di un farmaco, dalla scoperta molecolare alla produzione in GMP (good manufacturing practices o norme di buona fabbricazione, ndr) passando per le fasi precliniche e cliniche».
«La chiusura di NMS non rappresenta soltanto una crisi occupazionale, ma una grave perdita per il sistema della ricerca italiano – aggiungono Pellizzaro, Principe e Perego -. Verrebbero dispersi brevetti, tecnologie e progetti in pipeline, competenze uniche sviluppate in decenni di attività, collaborazioni con università, enti di ricerca e strutture sanitarie pubbliche. Un patrimonio scientifico costruito con anni di studio, lavoro e investimenti pubblici e privati che, una volta smantellato, non potrà essere facilmente ricostruito. La fuga di ricercatori e professionisti all’estero o in settori meno strategici sarebbe una ferita per l’intero Paese».
Per questo Filctem CGIL Lombardia, CGIL Ticino Olona e Filctem CGIL Ticino Olona tornano a chiedere il «blocco immediato della procedura di delocalizzazione e di ogni prospettiva di licenziamento collettivo», l’«apertura urgente di un tavolo di crisi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e al Ministero della Salute, della ricerca, con il coinvolgimento di Regione Lombardia» e un «intervento pubblico a tutela del sito». «La ricerca oncologica non può essere governata solo dal mercato . concludono i Luisa Perego, Mario Principe e Luciano Pellizzaro -. Serve una visione industriale e politica che riconosca il suo valore come bene comune e asset strategico per il Paese. Se NMS chiude, non perdiamo solo posti di lavoro: perdiamo una parte dell’indipendenza scientifica, tecnologica e industriale dell’Italia. Nerviano vive. E continuerà a vivere se le istituzioni sapranno assumersi la responsabilità di difendere la scienza, l’occupazione e il futuro».
Foto di archivio
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