“Mi sono buttato per salvarlo”: Hicham, l’eroe che ha salvato un 69enne nel Villoresi e che sogna un futuro in Italia
Il racconto di Icham, l'uomo che il 24 giugno ha rischiato la vita per salvare un uomo di 69 anni caduto nel Villoresi, a Parabiago. Persone a lui vicine, si augurano che questo gesto di coraggio possa essere riconosciuto come atto civico

«Stavo passeggiando lungo il Villoresi all’altezza di Villa Stanza quando ho visto una signora che piangeva, era disperata. Mi ha detto che suo marito era caduto nel canale. Era molto agitata, non spiegava bene, ma ho capito che probabilmente l’uomo era scivolato e la corrente lo aveva trascinato più avanti». Comincia così il racconto di Hicham, il giovane di origini marocchine che il 24 giugno ha rischiato la vita per salvare un uomo di 69 anni caduto nel Villoresi, a Parabiago.
«Ero a piedi, ho fermato una macchina e ho chiesto al conducente se poteva accompagnarmi . Mi ha detto di sì. Siamo andati subito verso la cascata, al confine con Nerviano, sapevo che quel punto era pericoloso e poteva essere lì», racconta l’uomo che frequenta abitualmente il Villoresi dove spesso fa il bagno quando ha un momento di pausa o di relax.
Quando è arrivato sul posto, la situazione era già critica. «Il marito della signora era arrivato proprio in quel punto, vicino alla cascata: l’acqua era molto forte ma fortunatamente non era ancora caduto giù del tutto. Era nascosto in mezzo a un albero e contro un muro: non si vedeva nessuno lì. Se cadeva oltre la cascata non l’avremmo più trovato».
A salvarlo è stato il suo coraggio e la conoscenza di quel tratto di canale. «Io conosco bene quel punto. Vado lì una volta a settimana. Faccio il bagno vicino, ma non entro mai troppo, perché so che è pericoloso. Quando l’ho visto mi sono buttato subito in acqua. Dopo due tentativi andati a vuoto, sono riuscito a tirarlo fuori dall’acqua: era svenuto, il colore della sua faccia era pallido». A quel punto Hicham ha chiamato il 112. In attesa dell’arrivo dell’ambulanza, supportato dall’operatore al telefono, ha effettuato il massaggio cardiaco tenendo l’uomo in vita: «Mi dicevano “Conta fino a 30” mentre facevo le compressioni. Poi è arrivata l’ambulanza e l’ha portato via».
Il giorno dopo il salvataggio, l’uomo ha voluto andare a trovarlo in ospedale. «Mi hanno contattato i familiari per ringraziarmi, penso abbiano avuto il mio numero dai Carabinieri. Mi hanno mandato un messaggio per dirmi grazie. Ci siamo incontrati a Parabiago davanti alla chiesa e siamo andati insieme all’ospedale di Magenta. Lì l’ho visto: ha aperto un occhio e poi l’ha richiuso. Però sta meglio rispetto a prima. Sta piano piano riprendendosi. Grazie a Dio è ancora vivo e spero con il cuore che possa riprendersi».
«Per me è stato naturale buttarmi in acqua per salvarlo – ci dice Hicham -. Ho rischiato due volte di andare sotto anch’io, ma non potevo lasciarlo lì. Ho perso il portafoglio in acqua con dentro un po’ di soldi, ma non importa. L’importante è averlo tirato fuori vivo».
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