Cerro Maggiore saluta don Roberto Verga: “Un punto fermo per la comunità”
Insieme al parroco, che da settembre sarà sostituito da don Erasmo Rebecchi, lascerà Cerro Maggiore anche suo fratello, don Luigi Verga

Cerro Maggiore saluta don Roberto Verga, parroco dal 2013 nel capoluogo e dal 2014 nella frazione di Cantalupo, che da settembre sarà sostituito da don Erasmo Rebecchi, dal 2016 alla guida della comunità pastorale di Santa Maria del Monte Barro che comprende le parrocchie di Galbiate, Sala al Barro, Villa Vergano e Bartesate. Insieme a lui lascerà il paese anche suo fratello don Luigi Verga.
I due sacerdoti sono stati salutati dai fedeli durante la messa delle 17 di sabato 21 giugno a Cantalupo, seguita da un aperitivo in oratorio, durante la messa delle 10 a Cerro Maggiore, alla quale ha fatto seguito un pranzo comunitario in oratorio, e con la processione del Corpus Domini per le vie del paese.

«Oggi non salutiamo soltanto due sacerdoti, ma due fratelli nella fede che hanno accompagnato le nostre comunità con discrezione, forza e dedizione – ha sottolineato durante le cerimonie di commiato il sindaco Nuccia Berra -. Don Roberto è stato per Cerro Maggiore e per Cantalupo molto più che un parroco: è stato un punto fermo, una guida spirituale, un uomo capace di far dialogare il Vangelo con la vita quotidiana. Arrivato nel 2013 a Cerro e nel 2014 a Cantalupo, ha avuto la capacità rara e preziosa di unire le due comunità, mantenendo però intatte le peculiarità di ciascuna. Ha saputo valorizzare le differenze, rispettare le sensibilità, lasciare i giusti spazi. E così ha costruito una comunione autentica, mai forzata, fondata sulla stima reciproca e sull’ascolto».
«Con la “Via della Bellezza” ha aperto orizzonti nuovi, portandoci a scoprire il volto di Dio attraverso l’arte, la cultura, la scienza, l’impresa – ha aggiunto Berra -. Ci ha mostrato che la bellezza non è un ornamento, ma un linguaggio che parla al cuore dell’uomo. Ha ridato decoro e spiritualità alla nostra chiesa, curando la cappella del coretto con attenzione e amore. Ha avviato la Settimana Mariana nel mese di ottobre, riportando al centro la devozione alla Madre di Dio, come custode delle nostre famiglie e della nostra speranza. Durante la pandemia, nel momento in cui tutto sembrava sospeso, è stato presenza silenziosa ma viva, vicina, fedele. Un pastore vero».
«E accanto a lui Don Luigi, uomo riservato, ma dal cuore grande – ha concluso la prima cittadina -. Con semplicità e pazienza ha coltivato la pastorale familiare, dando vita a un gruppo coeso, vivo, che ha saputo camminare insieme nella fede e nella fraternità. Il suo servizio, spesso silenzioso, è stato essenziale per molte famiglie. A voi, oggi, va il nostro grazie più sincero. Per ogni gesto, per ogni parola, per ogni passo fatto con e per la nostra gente. Sappiate che Cerro Maggiore e Cantalupo vi porteranno sempre nel cuore, che la vostra testimonianza continuerà a parlare, nelle nostre chiese, nelle nostre famiglie, nei nostri ricordi».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.