La Protezione Civile di Parabiago festeggia i suoi primi 40 anni: “La prevenzione è sempre al primo posto”
Per festeggiare il traguardo raggiunto, la Protezione Civile di Parabiago ha premiato Tonino Vadalà, socio fondatore dell'associazione e ancora oggi volontario attivo

Quattro decenni di impegno sul territorio, tra emergenze, prevenzione e solidarietà per la Protezione Civile di Parabiago, che nei giorni scorsi ha festeggiato i suoi primi quarant’anni di attività. Nata nel 1985 come associazione di radioamatori che ha scelto di mettere la propria passione al servizio della comunità in caso di emergenza, come molti dei gruppi più “storici”, la Protezione Civile della città della calzatura ha spento metaforicamente le sue prime 40 candeline sulla torta con una sfilata di mezzi diretta verso piazza Maggiolini, dove c’è stata la benedizione di veicoli e volontari e la lettura della preghiera del volontario, seguita da una messa e dalle premiazioni in municipio.

In primis quella di Tonino Vadalà, socio fondatore dell’associazione e ancora oggi volontario attivo. «Avere ancora all’interno dell’associazione un socio fondatore significa molto, soprattutto in un momento in cui c’è un calo generale della vocazione al volontariato – sottolinea Vito Peralta, vicepresidente della Protezione Civile di Parabiago -: vuol dire avere in casa la storia mentre si pensa al futuro, è il simbolo della passione di una realtà che non solo esiste ancora dopo 40 anni ma è viva».
In quarant’anni di strada la Protezione Civile di Parabiago, che ad oggi conta 18 volontari ne ha fatta, e intende continuare a farne. «Abbiamo in programma di continuare a dotarci di nuove attrezzature, in primis di quelle più idonee per il nostro territorio, come facciamo ogni anno perché la tecnologia evolve continuamente e gli interventi devono essere sempre più celeri e precisi – aggiunge Peralta -. Puntiamo molto anche sulla preparazione dei volontari, anche perché negli anni sono cresciuti i corsi di specializzazione, e sulla formazione, sia nelle scuole, dall’infanzia fino alle scuole secondarie di primo grado, sia alla cittadinanza in generale con il progetto “Io non rischio”: la prevenzione per noi è sempre al primo posto, vogliamo far passare il concetto che il cittadino deve avere un ruolo attivo e non più solo passivo nella macchina della Protezione Civile e che tutti devono saper fare quel minimo che potrebbe salvare una vita in attesa dei soccorsi».
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